Debito fiscale: orecchini Maradona all’asta su eBay

 Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Bolzano, in un vero e proprio “blitz” in presenza di un funzionario per la riscossione di Equitalia, ha provveduto a sequestrare a Diego Armando Maradona, che alloggiava a Merano presso un hotel, un paio di orecchini del valore di quattromila euro. Si è trattato di un tentativo, peraltro l’ennesimo a carico del “Pibe de oro” ogni volta che torna in Italia, di recupero di un ingente debito fiscale che l’ex giocatore di calcio deve saldare al Fisco italiano. Ebbene, a quanto pare, vista la rilevanza del personaggio con cui il Fisco ha a che fare, gli orecchini, attualmente pignorati presso Tribunale di Bolzano, potrebbero andare a finire in asta su e-Bay. In questo modo, Equitalia punta a conseguire il massimo “ritorno” dalla coppia di orecchini, ma di certo non si arriverà ai 36 milioni di euro che, in base alle ultime stime, Diego Armando Maradona deve al Fisco.

Tredicesima: detassazione al 100% costosa per lo Stato

 Da quando la crisi finanziaria ha avuto il suo impatto devastante sull’economia reale e sui redditi delle famiglie, il Governo ha preso in considerazione varie soluzioni per il sostegno al reddito, tra cui quella della detassazione delle tredicesime; poi, anche per questioni legate alla quadratura dei conti pubblici, l’Esecutivo ha abbandonato la strada della detassazione delle tredicesime ed ha puntato sul bonus familiare e sulla social card. Ma nel nostro Paese, allo stato attuale, ci possono essere le condizioni per detassare al 100% le tredicesime dei lavoratori dipendenti? Ebbene, secondo la CGIA di Mestre, per voce del suo segretario, Giuseppe Bortolussi, quella della detassazione al 100% delle tredicesime è una strada difficilmente praticabile proprio in scia alla situazione delle finanze pubbliche.

Iva e territorialità: ecco i nuovi criteri per il 2010

 Le nuove disposizioni sulla territorialità dell’Iva che sono state emanate per quel che riguarda l’Unione Europea, saranno ora introdotte anche in Italia con un apposito decreto legislativo. Per i rapporti transfrontalieri, infatti, vi sono importanti novità: la direttiva comunitaria 2008/8 ha messo a punto i nuovi criteri territoriali utili ai fini della tassazione dell’Iva relativamente alle prestazioni di servizi. È fondamentale, in questo senso, come precisa la stessa direttiva, stabilire qual è il luogo dove si è svolta questa prestazione; la norma spiega che si tratta del luogo in cui avviene il consumo effettivo, anche se bisognerebbe poi applicare delle deroghe di tipo politico e amministrativo. Una prima deroga fa sì che, per le prestazioni di servizi verso soggetti passivi, il luogo della tassazione è quello in cui è stabilito il destinatario. Inoltre, ai soggetti passivi sono riferibili anche attività non imponibili. In riferimento, poi, ai soggetti privati, il luogo di tassazione è quello in cui il prestatore del servizio ha stabilito la sede della propria attività economica.

 

Francia: carbon tax e stipendi manager

 Il governo francese pensa a un raddoppio dei prelievi fiscali dalle pensioni dei grandi manager. Potrebbe essere previsto il passaggio dell’aliquota fiscale dal 6 al 12%, sulle pensioni di molti ex dirigenti d’azienda e che sono state oggetto di molte polemiche negli ultimi mesi. Anche in Italia le polemiche si sono fatte sentire: inq uesti giorni il Consiglio dei ministri sta discutendo un nuovo regolamento tramite il quale il nuovo tetto per le retribuzioni è fissato a quota 300mila euro lordi (circa).

Ma non solo stipendi manager: dal prossimo anno, in Francia, entrerà in vigore la tassa carbone e costerà 17 euro per ogni tonnellata di Co2. Oggi lo ha annunciato il presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy. La tassa toccherà la consumazione di gas, petrolio e carbone, ma non si applicherà al consumo di elettricità (in Francia è in gran parte di origine nucleare).

Italia: troppe tasse e meno servizi

 Su ogni italiano grava un peso tributario annuo pari a 7.777 euro. Il dato é stato rilevato da un’indagine della Cgia di Mestre da cui si evince inoltre che, in termini di spesa sociale, i tedeschi ricevono 8.972 euro pro capite l’anno, mentre agli italiani tra spese per sanita’, istruzione e protezione sociale toccano solo i 7.749 euro, ben 2.745 euro in meno della Francia e 1.223 euro in meno della Germania. Non indifferente differenza pro capite tra quanto si riceve in termini di spesa e quanto si versa di tasse.

La situazione è fortemente sconfortante perché dimostra ancora una volta come pur in presenza di un peso tributario tanto elevato – afferma il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi -, come in Italia non vengano destinate risorse adeguate per la casa, per aiutare le famiglie indigenti, i giovani, i disabili e chi vive ai margini della società. E’ evidente a tutti che le tasse così elevate nel nostro Paese sono la conseguenza di una spesa pubblica eccessiva.

Tassa parcheggio per gli studenti palermitani: proteste

 Se al liceo vi recavate in pullman o treno, l’inizio dell’università segna per molti ragazzi una nuova era: quella della macchinetta per essere autonomi. Comprata da papà o grazie ai risparmi del lavoretto part time in città, la nostra nuova (si fa per dire, nella maggior parte dei casi ha già qualche annetto) auto è nostra, tutta per noi e segna finalmente l’inizio della nostra autonomia.

Cosa dovreste pensare se, giunti all’università, vi accorgete di essere in un parcheggio a pagamento? Succede agli studenti di Palermo, che si sono subito mobilitati contro i ticket per il parcheggio nella cittadella universitaria, introdotti dal cda dell’Universita’. Circa duecento studenti in assemblea davanti Palazzo Steri hanno discusso la nuova tassa sul parcheggio in Viale delle Scienze che è stata votata recentemente dal consiglio d’amministrazione.

Da tassa di circolazione a tassa di possesso

 Tassa di circolazione o bollo? Dovremmo dire la “vecchia tassa di circolazione”, perchè oggi si chiama tassa di possesso. E la differenza non é poca, significa quindi che se abbiamo l’auto in garage dobbiamo pagare la tassa anche se non la usiamo? Evidentemente sì, almeno così si deduce dal cambiamento della nomenclatura. Quindi bollo di circolazione (da pagare solo se si “circolava”) divenuto ora tassa di possesso (da pagare per il solo possesso dell’auto).

La tassa regionale automobilistica é un tributo regionale, a carico sia dei veicoli iscritti al PRA (in questo caso si chiama tassa regionale di proprietà, meglio conosciuta come “bollo auto” ) sia dei veicoli non iscritti al PRA, es. ciclomotori, nel qual caso essa viene chiamata tassa regionale di circolazione. Dal 1° gennaio 1999 la competenza in materia di tasse automobilistiche è stata trasferita dal ministero delle Finanze alle Regioni a statuto ordinario e alle Province autonome di Bolzano e Trento.

Tasse imprese funebri: due morti su tre si seppelliscono “da soli”

C’e una norma di diritto naturale che dice che se c’è uno Stato che chiede un terzo di quanto guadagni allora la tassazione ti appare una cosa giusta. Ma se ti chiede il 50-60% di ciò che guadagni, come accade per le imprese, ti sembra una cosa indebita e ti senti anche un pò giustificato a mettere in atto procedure di elusione e a volte anche di evasione.

La frase famosa di Berlusconi che ha fatto il giro del web e che in effetti non fa una grinza. E infatti l’Italia è il Paese europeo con la più alta evasione fiscale, con il 48,5% del reddito imponibile che non viene dichiarato.

Ma non solo i viventi preferiscono non pagare le tasse, a quanto pare il fisco non lascia in pace neanche chi ha deciso di passare a miglior vita.

Separazioni simulate per pagare meno tasse

 Tra moglie e marito non mettere i dito. Così recita un vecchio detto popolare e i detti degli antichi, se sono arrivati sino ai nostri giorni, una qualche buona ragione ci sarà. E forse se ci si intromette troppo nei matrimoni, quelli meno stabili finiscono per vacillare e per divorziare. Oltre allo stress psicologico, il divorzio incide pesantemente sull’aspetto economico di chi ritorna single. In media 400 euro mensili da versare per il mantenimento dei figli non sono certo pochi.

Spese legali, mantenimento, figli, il divorzio costa veramente tanto. Eppure c’è chi divorzia per convenienza. Sembra che sempre più coppie simulino la separazione per risparmiare sulle tasse. Soprattutto al Centro Nord, tra le coppie di mezza età e di ceto medio si diffonde questo fenomeno: si risparmia riguardo a Ici, bollette, tasse universitarie, medicine, assegni familiari.

Facebook: utile strumento per il fisco inglese

 Se siete iscritti su Facebook fate attenzione, soprattutto se avete debiti fiscali: lo sa bene un uomo inglese di Rugby, che latitante per non pagare la Council tax (le imposte comunali) e irreperibile al proprio domicilio ha però deciso di registrarsi al social network più in voga del momento. L’evasore è stato contattato da un ispettore dell’ufficio riscossioni e costretto a pagare il debito con l’erario, 1.059 sterline.

Richard Moore, ispettore dell’ufficio riscossioni del Rugby Borough Council, ha infatti provato di tutto per contattare l’evasore: visite a domicilio e avvisi postali, ma era irreperibile.

Gdf: sotto il mirino i gondolieri

 Fece scalpore alcuni mesi fa la notizia di una donna veneziana che, stanca probabilmente del ritardo con cui riceveva l’assegno dal suo ex marito gondoliere, ha deciso per un tiro mancino al pope veneziano. Denunciato dall’ex moglie per aver pagato poche tasse, ecco cosa spinse la Guardia di Finanza a indagare sulla situazione reddituale del gondoliere. Ovviamente situazioni di questo tipo sono contagiose e dopo il malcapitato ex marito, le indagini della Gdf si estesero agli altri gondolieri.

La leggenda narra la storia di due giovani e poveri amanti alla ricerca di un rifugio sicuro per nascondere al paese il loro amore; così questi due giovani si rifugiarono su una barchetta per potersi inebriare di carezze e baci. Ogni famiglia nobiliare aveva le gondole decorate con i colori del Casato e il disegno dello stemma si ergeva sopra lo schienale o sulla copertura che si usava per tutte le gondole. Una figura quindi, quella del gondoliere, contraddistinta da arte e folkore, oggi divenuto accompagnatore di innamorati di tutto il mondo alla scoperta di Venezia.

Imposte, tasse e tributi: gli italiani pagano in media 7.800 euro annui

 Nel nostro Paese gli italiani versano più tasse rispetto a quanto poi si vedono restituire in termini di spesa pro-capite per i servizi sociali, la sicurezza, la scuola e la sanità. A rilevarlo è uno studio della CGIA di Mestre, da cui in particolare è emerso come tra imposte, tasse e contributi ogni italiano versi in media allo stato ben 7.777 euro. Il dato è superiore a quello della Germania dove il peso fiscale pro-capite è pari a 7.052 euro, ma dove, pur tuttavia, i cittadini ricevono di più dallo Stato; allo stesso modo, se in termini di peso tributario su ogni cittadino transalpino gravano ben 8.972 euro di tasse annue, lo Stato poi però ritorna ben 10.494 euro in spesa sociale. Ma come mai in Italia il saldo tra tasse versate e spesa sociale è negativo rispetto a Paesi “cugini” come la Germania e la Francia? E’ tutta colpa dell’evasione fiscale?

Tasse licenza di pesca: a Torino esonero per i dilettanti over 65

 Dallo scorso 22 agosto in Provincia di Torino tutti i cittadini italiani aventi un’età inferiore ai quattordici anni, o superiore ai sessantacinque anni, possono beneficiare dell’esonero dal pagamento delle tasse al fine di esercitare la pesca dilettantistica. A darne notizia è l’Amministrazione provinciale nel far presente come non sia più necessario, ai fini dell’esercizio della pesca dilettantistica, il rilascio di alcun tesserino o attestato; basta infatti esercitare l’attività di pesca essendo sempre muniti sia della ricevuta delle tasse, sia di un documento di riconoscimento in corso di validità. Per chi invece ha un’età superiore ai 14 anni, ed inferiore ai 65, ai fini dell’esercizio della pesca dilettantistica rimane l’obbligo di pagare le tasse.

Residenza paradisi fiscali: controlli sui cittadini marchigiani

 E’ San Marino la residenza a fiscalità privilegiata preferita dai cittadini marchigiani. A rivelarlo è la Direzione Regionale Marche dell’Agenzia delle Entrate in scia all’avvio nei giorni scorsi di controlli su circa mille e cinquecento cittadini marchigiani che, oltre che a San Marino, hanno dichiarato di essere residenti in altri “paradisi fiscali“, tra cui l’Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Monaco ed Uruguay. I 1.500 cittadini marchigiani finiti nel mirino del Fisco sono persone che, negli anni 2006, 2007 e/o 2008 hanno dichiarato di avere la residenza nei Paesi sopra citati, ma sono emersi indizi riguardanti la centralità dei propri affari e dei propri interessi economici e familiari nel nostro Paese. Di conseguenza, sulla lista dei nominativi saranno effettuati ulteriori controlli, anche grazie alla collaborazione dei Comuni delle Marche, in modo tale da recuperare le imposte evase e applicare dal punto di vista fiscale il “rientro” di quei contribuenti che, pur dichiarando la residenza nei “paradisi fiscali“, avrebbero dovuto pagare in tutto e per tutto le tasse allo Stato italiano.