Easyjet si lamenta delle tasse e Spagna aumenta pressione

 Elevati costi aeroportuali? E le compagnie iniziano a cercare e trovare rimedi. EasyJet intende trasferire alcune risorse dalla Gran Bretagna all’Europa continentale, a causa proprio degli elevati costi aeroportuali e dell’aumento delle tasse passeggeri. La decisione peserà probabilmente per oltre 250 posti di lavoro.

La compagnia ha registrato un incremento dei passeggeri del 4,7% a 4,8 milioni ad agosto. Tra agosto 2008 e agosto 2009, i passeggeri sono stati in totale 44 milioni 939 mila, oltre 2 milioni in più rispetto allos corso anno (42,9 milioni). Ha annunciato quindi un programma di ristrutturazione della rete che prevede una riduzione del programma di volo a Luton del 20% a la chiusura della base di East Midlands, in favore di insediamenti verso rotte più profittevoli. Il ceo Andy Harrison ha motivato la decisione appunto con l’aumento delle tariffe aeroportuali mentre su East Midlands perchè non si prevede una sostanziale crescita nel futuro.

Tasse portuali: autonomia finanziaria vicina

 Il ministro dei Trasporti Altero Matteoli annuncia una riforma riguardante l’autonomia finanziaria per i porti. La riforma era attesa da anni dalle autorità portuali e potrebbe portare nelle loro casse decine di miliardi di euro. Aumenta la competizione fra rotte marittime e porti, a causa anche della grave crisi internazionale che fa emergere i più grandi e colpisce i più deboli, ecco perchè l’efficienza e l’efficacia dei porti sono indispensabili per la ripresa economica.

La crisi economica globale tocca quindi da vicino i porti italiani: nel 2008 i principali scali marittimi hanno visto calare traffici e volumi soprattutto nel settore delle merci, mentre è andata meglio per i flussi di passeggeri. Lo afferma la Banca d’Italia in una rilevazione  sull’andamento delle economie regionali.

Carbon tax: Francia pronta per il nuovo contributo

 In Francia si discute sulla carbon tax, che aumenterà il costo dei combustibili fossili da parte dei francesi. Il ministro delle Finanze, Eric Woerth, ha annunciato l’inserimento della tassa nella finanziaria 2010. La tassa é stata fissata a 32 euro per tonnellata di CO2 emessa, ma potrebbe esserci un aumento progressivo a 100 euro per tonnellata entro il 2030.

All’inizio partiremo dal prezzo della tonnellata sul mercato, cioe’ 14 euro – ha detto il primo ministro François Fillon -. In seguito metteremo in campo una commissione indipendente incaricata di misurare gli effetti della politica messa in opera e di proporre dei correttivi. La carbon tax e’ un trasferimento di fiscalita’, non una nuova tassa. Per le imprese, sara’ compensata con la soppressione della parte della tassa professionale basata sugli investimenti. Quanto alle famiglie, beneficeranno di una diminuzione della fiscalita’ sul lavoro, sia sull’importo sulle entrate, sia con un calo dei costi sociali.

Sui turisti incombe la tassa di soggiorno

 Più turisti e più spese. Lo sviluppo del turismo ha positive conseguenze sull’occupazione ed anche sul Pil di un Paese, ma rende inevitabilmente necessari una serie di servizi. Ecco quindi che si profila un aumento fisiologico delle spese che l’amministrazione deve affrontare in termini di servizi.

Così il governo pensa a una tassa sul turismo, che probabilmente non si chiamerà così ma si tratterà comunque di un contributo che il turista dovrà pagare per soggiornare nel Belpaese. Probabilmente il turista sarà inoltre ignaro della tassa poichè questa sarà inclusa nel costo dell’alloggio e dovrebbe variare in base alle stelle dell’hotel (da uno a cinque euro al giorno).

Crisi: impossibile ridurre il prelievo fiscale

 Le imposte sulle società, dopo un decennio di ripetuti tagli alle aliquote oggi fermano la corsa al ribasso. La recessione economica ormai tocca l’economia reale, non é più, limitata come un anno fa, agli istituti creditizi.

Con la crisi economica, in molti paesi e’ stata fatta la scelta di salvare le banche, nella assunzione che fosse la scelta costituzionale piu’ razionale – sottolinea il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel suo intervento al Meeting di Rimini, al convegno ‘Oltre la crisi’ -. Credo che si aprira’ su questo una riflessione, ma e’ certa una cosa e non ve la raccontano i banchieri: forse questa crisi e’ uguale a quella del ’29, ma quello che ha fatto Roosvelt non e’ quello che e’ stato fatto ora.

Liti tributarie: quando avvalersi dell’acquiescenza

 Quando tra un contribuente e l’Amministrazione finanziaria scatta una lite tributaria non è sempre vantaggioso per il cittadino o per l’impresa intraprendere la via del contenzioso che può portare allo spreco di tempo e di denaro. Questo, in particolare, è da evitare quando al contribuente arrivano avvisi di accertamento in virtù dei quali le valutazioni dell’Amministrazione finanziaria appaiono difficilmente impugnabili e contrastabili. Può capitare, ad esempio, di saltare letteralmente il pagamento di una rata delle tasse di Unico magari solo perché a livello amministrativo è stata fatta confusione tra la carpetta delle tasse pagate, e quelle ancora da saldare. Ebbene, per questi casi in corrispondenza dei quali il Fisco ha praticamente ragione a prescindere, è bene avvalersi della cosiddetta acquiescenza, ovverosia la rinuncia a presentare ricorso potendo tra l’altro sfruttare alcuni vantaggi.

Le tasse crescono ma meno del passato

 Le tasse locali pesano meno sugli stipendi degli italiani. Per essere precisi: le tasse aumentano, ma meno che negli ultimi anni. Le entrate fiscali degli enti locali infatti, sono aumentate del 31%, passando dai 77,9 miliardi euro registrati nel 1998 ai 104,1 miliardi del 2008. Lo rileva uno studio della Cgia di Mestre:

Si tratta di una crescita significativa, ma comunque molto più contenuta di quanto avveniva negli anni scorsi quando l’aumento, rispetto al decennio precedente, toccava punte superiori al 100%.

L’aumento delle imposte locali – afferma il segretario della Cgia, Giuseppe Bertolussi – é frenato dalla stabilizzazione degli importi richiesti dagli enti locali ai loro cittadini e dall’abolizione dell’Ici sulla prima casa avvenuta lo scorso anno.

Tassazione di gruppo: il pegno su azioni influisce sul controllo

 Il pegno che viene a essere costituito sulle azioni di un’azienda partecipata va a influire in maniera diretta sul controllo rilevante della stessa: tale controllo è necessario per poter accedere al regime del consolidato, anche nel caso in cui alcune clausole depotenziano il vincolo. È questo, in sintesi, quello che è stato disposto dalla risoluzione 240/E che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato due giorni fa. Questo discorso vuol significare che non vi è tassazione di gruppo se non c’è controllo. Si tratta di un’opzione che può continuare a essere esercitata se la partecipazione della controllante nella consolidata consenta alcune condizioni specifiche: il fatto, ad esempio, che la controllante disponga della maggioranza di voti esercitabili nell’assemblea ordinaria, ma anche che la stessa azienda controllante superi la soglia del 50% nella partecipazione al capitale sociale e nella partecipazione all’utile di bilancio. Sostanzialmente, la partecipazione va rapportata al capitale sociale di riferimento, il quale è composto in maniera esclusiva da azioni ordinarie.

 

Spagna: più tasse contro la crisi

 Come si può pensare che in un momento di crisi si decida di aumentare le tasse? Lo ha fatto Luis Rodriguez Zapatero in Spagna: aumenterà le tasse per cercare di colmare il deficit nei conti pubblici seguito alla crisi economica, ma l’aumento sarà temporaneo.

Ci saranno alcuni aggiustamenti – ha affermato il ministro -, qualche revisione, alcuni aumenti e alcune diminuzioni, ma in ogni caso questi cambiamenti saranno limitati e temporanei.

Sembra quindi che la saccoccia dell’esecutivo spagnolo stia dimagrendo e i cittadini debbano prendersene peso. Troppe spese per fronteggiare la crisi e ora il governo deve fare i conti con il deficit dei conti pubblici che é aumentato notevolmente. L’esecutivo infatti, per arginare le conseguenze della crisi economica ha cominciato ad allargare la spesa in opere pubbliche e altre misure.

Rimborsi fiscali: riscossione in contanti entro sei mesi

 Il beneficiario di un rimborso fiscale, dopo aver ricevuto la relativa comunicazione a mezzo lettera da parte dell’Amministrazione finanziaria, ha un tempo massimo di sei mesi per poter riscuotere l’ammontare in contanti presso un qualsiasi ufficio postale. A ricordarlo è l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del Contribuente 2009, precisando che, una volta trascorso il termine, l’Amministrazione finanziaria provvede ad avviare delle verifiche sulla possibile presenza di errori che possano aver comportato e generato eventuali disguidi. Dopodiché, se viene ritenuto necessario, l’Agenzia delle Entrate invita il contribuente a verificare le cause per le quali non ha provveduto a riscuotere il rimborso fiscale, e provvede a dare al beneficiario una seconda occasione per poterlo incassare. Nel momento in cui il contribuente, anche per la seconda volta, non dovesse riscuotere il credito, allora le Entrate provvederanno ad erogarlo solo ed esclusivamente dietro la presentazione di una apposita istanza.

Evasione fiscale: accertamenti a tappeto su chi simula l’espatrio

 Anche nella Regione Toscana non mancano i contribuenti con il vizietto dei “paradisi fiscali”; sono ben 1.200, infatti, i nomi di contribuenti della regione sui quali l’Amministrazione finanziaria provvederà ad effettuare dei controlli. A darne notizia è la Direzione Regione Toscana dell’Agenzia delle Entrate, precisando che trattasi di contribuenti sui quali, potenzialmente, pendono situazioni elusive ed evasive in quanto avrebbero nella sostanza simulato l’espatrio quando invece l’Italia è rimasta come centro dei propri affari e dei propri interessi sia a livello familiare, sia economico. Nel dettaglio, l’indagine è concentrata sui quei contribuenti “sospetti” che negli anni 2006, 2007 e 2008, hanno dichiarato di avere la residenza in un Paese a fiscalità privilegiata nonostante l’esercizio di attività fiscalmente rilevanti in Italia. Sui 1.200 nominativi, di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate procederà con l’apertura di tutta una serie di attività istruttorie finalizzate sia ad accertare, sia a quantificare i fenomeni di evasione fiscale realmente perpretata dai contribuenti nel mirino del Fisco.

Turisti: tassa sull’informazione a Bolzano

 A Prato Isarco in provincia di Bolzano ristoratori e baristi si dicono esasperati a causa dei turisti. Ma come, potrebbe obiettare qualcuno, i turisti sono il “pane” di costoro, l’albero da cui cogliere il frutto del loro guadagno. Sicuramente, ma quando la maleducazione é troppa, allora occorre prende dei rimedi.

Da quando abbiamo scritto sulla lavagna con un bel gessetto che le informazioni costano 0,50 cent, i turisti ci lasciano in pace – affermano dal Bar Bistrò centrale di Prato Isarco -. E non venite a dirci che siamo scorbutici e scontrosi perchè non è vero. La nostra è esasperazione pura. A Ferragosto poi, è stato allucinante. Siamo esasperati da chi accosta con la macchina e poi col finestrino abbassato si mette ad urlare a squarciagola per chiedere informazioni e mai nessuno che scenda per una consumazione o che magari ringrazi prima di accelerare.

Evasione fiscale Marche: giro di vite sui ricevimenti matrimoniali

 Per gli evasori fiscali in Italia l’estate 2009 sarà difficile da dimenticare. Da parecchie settimane, infatti, l’Amministrazione finanziaria, sia con il supporto dei comuni italiani, sia grazie all’attività degli “007” del Fisco, sta portando avanti una campagna di accertamenti e di controlli su quei settori dell’economia che più di altri hanno un elevato rischio di situazioni potenzialmente elusive ed evasive. E così, dopo i “blitz” durante i “party estivi”, negli stabilimenti balneari e presso i porti turistici, l’attenzione del Fisco si sta concentrando anche sul giorno più bello della vita degli italiani, ovverosia quello del matrimonio. Non a caso, la Direzione Regionale Entrate delle Marche, da un’indagine effettuata sui matrimoni ha “scovato” livelli di evasione legati ad un giro d’affari non dichiarato pari ad oltre nove milioni di euro. Nello specifico, da circa 12 mesi è in corso nella Regione un’attività di accertamento e controllo a carico degli operatori specializzati nei matrimoni in stretta collaborazione con la SIAE, Società Italiana Degli Autori ed Editori, per quanto riguarda i ricevimenti matrimoniali ed in particolar modo le esecuzioni musicali nel giorno del fatidico “sì”.

Tassa occulta sul diritto allo studio

 Il costo dei libri e del corredo scolastico pesa sul bilancio delle famiglie e torna l’allarme delle associazioni dei consumatori contro il caro libri. Il tetto di spesa per i libri fissato dall’Istruzione viene superato da una scuola superiore su due, per un ammontare pari al 14,3 per cento. Gli studenti italiani dovrebbero spendere un massimo di 293 euro ma in realtà dovranno sborsare ben 335 euro.

Ma non solo caro libri, una tassa occulta pesa sul diritto allo studio per circa 100-150 euro ed. Vi siete recati a iscrivere vostro figlio a scuola e vi è stato chiesto di èagare la tassa di iscrizione? E’ il c.d. “contributo volontario” che le scuole richiedono all’atto dell’iscrizione dello studente, ma che volontario non è, o melgio, dovrebbe esserlo, ma non sono poche le scuole che se ne approfittano. Adiconsum precisa che