l’Olanda tassa la marijuana

 Se si decide di imporre una tassa sulla marijuana, lo si fa per disincentivarne il consumo? Abbiamo i nostri dubbi. La proposta è già stata votata dal consiglio comunale della città di Oakland in California e In Olanda sembra si decida per la stessa misura. Lo ha affermato ai giornalisti il parlamentare Boris van der Ham:

Potrebbe prendere in considerazione l’imposizione di una tassa straordinaria sulla cannabis per aumentare le entrate del Tesoro.

In America si sno formati due schieramenti: secondo i leader delle associazioni pro-cannabis la tassa aiuterà le casse comunali. Gli oppositori invece temono che far pagare tasse su una droga che per la California é tuttora illegale altro non sia che una porta che si apre per la legalizzazione della sostanza. In Olanda dove lo spinello è legale ormai da decenni e tassare la marijuana servirebbe quindi per rimpinguare le casse pubbliche: ne sono convinti gli esponenti del partito liberale di centro D66.

Giochi d’azzardo legalizzati: una manna per il Fisco

 Lo Stato non incassa soldi solo attraverso il pagamento di tasse, tributi e contributi, ma anche con la cosiddetta “tassa sugli imbecilli“, ovverosia quegli introiti derivanti da chi per una vita gioca un po’ a tutto sperando di vincere quei soldi che permettano di riscattare una vita. Nel nostro Paese, il consumo e l’abuso di alcol e droghe viene visto come un problema sociale per la collettività e di salute per il singolo, mentre la dipendenza da gioco non viene riconosciuta dallo Stato, e chissà perché, come una malattia sebbene a livello psichiatrico, invece, venga catalogata come una vera e propria patologia. E così, tra il Superenalotto che presenta un montepremi per il “6” fuori da ogni logica razionale, ed il poker on line legalizzato, non mancano le tentazioni di chi, affetto in maniera latente dal vizio del gioco, rischia di entrare nel tunnel della dipendenza. Ai tempi della crisi, tra l’altro, il fatturato dei giochi di Stato anziché scendere aumenta a conferma di come gli italiani, sempre più disperati, sperano in un full d’assi o in una sestina vincente per ottenere ciò che non gli è permesso nella vita reale.

Myair vìola obblighi pagamento tasse: sospesi voli

 Avete prenotato una splendida vacanza e per risparmiare avete scelto la compagnia low cost Myair? Potreste trovare delle difficoltà, l’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) ha provveduto questa mattina alla sospensione di tutti i voli della compagnia aerea Myair. Il provvedimento é stato deciso su segnalazione dell’aeroporto e la Sacbo, società che gestisce lo scalo bergamasco che ha provveduto alla sospensione, poichè sono stati violati gli obblighi di pagamento di tasse, diritti e tariffe.

Avevate prenotato i voli per Palermo delle 12.55 e per Reggio Calabria delle 16.55? Sono stati cancellati e i passeggeri saranno eventualmente indirizzati in altri scali o ad altre compagnie. La situazione non é esplosa oggi ma arriva tra l’altro dopo una serie di ritardi e cancellazioni dei giorni scorsi che avevano creato non pochi disagi: ricordiamo la vicenda di 172 passeggeri marocchini che sono stati lasciati a terra nei giorni scorsi per poi essere imbarcati su un altro volo.

Tassa Madoff: in Usa i ricchi pagheranno il soggiorno in carcere

 Il problema si pone anche in Italia: le carceri sono piene e costano troppo. Migliaia di detenuti da mantenere e casse dello Stato sempre in debito. Chi mantiene i carcerati? I cittadini con le tasse. Cosa ne pensate? Ha dato una risposta il repubblicano Jim Tedisco, che ha presentato un progetto tramite il quale coloro che hanno un reddito superiore ai 200.000 dollari dovranno coprire interamente le spese sostenute per il loro soggiorno carcerario. Per chi invece guadagna meno di 40.000 dollari, stare in carcere sarà gratuito.

Il progetto prende il nome da Madoff, maxi truffatore che ora sconta una condanna a 150 anni nel North Carolina in un atelier del carcere dove fabbrica targhette per le porte degli uffici. Proprio studiando il caso dell’ex presidente Nasdaq possiamo fare un paio di “conticini”. Ogni anno Madoff costerebbe (in base a una stima di 90 dollari al giorno per 356 giorni l’anno) 32.040 dollari. Siccome dovrà scontare una pena di 150 anni (semmai ci arriverà dato che ha 71 anni), il denaro pubblico speso per il detenuto sarebbe pari a 4,8 milioni di dollari. Una cifra enorme e che comunque Madoff potrebbe benissimo pagare visto il patrimonio che possedeva prima dell’incarcerazione.

Compensazioni IVA: sono automatiche solo sotto i 15 mila euro

 Le compensazioni dei debiti fiscali con i crediti relativi all’imposta sul valore aggiunto (IVA) potranno avvenire in via automatica solamente fino al tetto dei 15 mila euro. Lo prevede, in accordo con quanto approvato presso la Commissione Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati, un emendamento al “Decreto anticrisi”; viene quindi innalzata la soglia di compensazione dei debiti con i crediti IVA precedentemente posta a diecimila euro; oltre i 15 mila euro, invece, per poter applicare il meccanismo della compensazione sarà necessario ottenere il relativo visto di conformità da parte di un intermediario abilitato. Per quanto riguarda le compensazioni, a fronte delle novità previste dal “Decreto anticrisi“, a partire dal prossimo anno si inasprirà comunque la lotta ed il contrasto alle compensazioni fittizie, illecite ed inesistenti.

Scudo fiscale: 50 miliardi di euro pronti al “rientro”

 A quanto ammonteranno i capitali illegalmente esportati all’estero che “rientreranno” nel nostro Paese attraverso lo strumento dello scudo fiscale? Ebbene, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, a conclusione di un convegno tenutosi venerdì scorso a Napoli, dal titolo “Equità fiscale in Italia”, ha reso noto che i capitali pronti al “rientro” sono stimabili in ben 50 miliardi di euro. L’Associazione, tra l’altro, ricorda come con lo scudo fiscale sarà possibile non solo “sanare” l’esportazione e la detenzione illegale di capitali all’estero, ma anche gli yacht ed i beni immobili a condizione che si trovino in uno dei Paesi dell’Unione Europea. Vittorio Carlomagno, Presidente di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, fa presente tra l’altro come per anni le famiglie e le imprese ricche e ricchissime del nostro Paese siano riuscite a sfuggire al Fisco italiano, ragion per cui, al fine di contrastare efficacemente l’evasione fiscale, è arrivato il momento di provvedere ad aggiornare il “redditometro”. Inoltre, KRLS Network of Business Ethics stima che solo negli ultimi cinque anni le prime cento imprese più importanti del nostro Paese, avvalendosi dei conti offshore, sono riuscite a pagare il 5% in meno di tasse all’erario.

Evasione fiscale: fondamentale il ruolo attivo dei Comuni

 In Italia un pensionato in media guadagna quanto un ristoratore. E’ questo il responso cui si è giunti dai dati relativi ai redditi percepiti dagli italiani nel 2007 in accordo con le rilevazioni del Ministero dell’Economia. Il dato per certi versi è “choc”, visto che non sembra assolutamente “reale”, ed alimenta i vecchi dubbi legati all’ingente evasione fiscale nel settore del lavoro autonomo. Il Fisco, a conti fatti, non ha un “controllo” sul giro d’affari e sull’andamento dell’attività del singolo lavoratore autonomo, ma si “fida” di quanto dichiara salvo poi, attraverso gli studi di settore ed altri strumenti di rilevazione, procedere eventualmente a dei controlli. Ma in futuro, in materia di accertamento e di lotta all’evasione fiscale, tutto sarà diverso visto che gradualmente anche per il fisco sarà applicato una sorta di “federalismo fiscale” che vede già in Italia molti comuni svolgere un ruolo attivo, tramite opportune segnalazioni, nell’individuazione di posizioni potenzialmente evasive da parte dei contribuenti.

I condoni made in USA: gli incassi del fisco in tempo di crisi

 I condoni e le iniziative perdonali non sono un fenomeno esclusivamente italiano: infatti, nei soli Stati Uniti, da 27 anni a questa parte sono già state promosse più di cento iniziative di questo tipo sul versante del fisco. Nessuno stato dell’Unione è escluso da questa tendenza, ma se anche accadesse la distanza contabile dal ricorso alle amnistie fiscali verrebbe ricollegato alla scarsezza dei mezzi disponibili e alle poche attese per un eventuale incasso. Sono proprio questi elementi che hanno spinto molto spesso i responsabili statali a lanciare non dei veri condoni, ma una sorta di “tax holiday”, vale a dire la sospensione in via temporanea del versamento delle imposte legate a particolari vendite, oppure ad eventi per cui si prevede un aumento dei consumi. Cosa spinge le autorità statunitensi a porre in essere tali iniziative? Anzitutto, la volontà di assicurare una sorta di “sollievo” fiscale ad aziende ed operatori messi in difficoltà da cicli economici negativi; ed inoltre, la necessità di ottenere versamenti interi e senza sconti.

 

Tassa passi sull’Adriatica e sulla Romea: rivolta degli imprenditori

 Siamo alla ricerca di un posto da mezz’ora, iniziamo a innervosirci, ma si sa, il traffico cittadino genera nervosismo che dobbiamo cercare di tenere a bada se non vogliamo rovinarci la giornata…Durante questi ragionamenti però il posto non sbuca…invece no, eccolo lì, sembra proprio ci stia aspettando, ci avviciniamo prima che qualche altro automobilista noti la preda e siamo lì pronti ad effettuare la manovra. Delusione: é un passo carrabile. Croce per gli automobilisti costretti a continuare la loro ricerca e croce e delizia dei proprietari di casa che hanno sì il posto libero ma sono costretti a pagare la tassa.

E le tasse aumentano vertiginosamente. Parla Ermano Chieregatti, titolare di un noto bar di Polesella, che si affaccia sul territorio extraurbano della Statale 16 Adriatica, dai primi anni 2000 e che, per una legge del 1997, ha visto un aumento esponenziale della tassa di concessione dell’Anas che lo ha messo in condizioni di non riuscire più a pagare.

Ha ben 60mila euro di arretrati da pagare per il suo passo carraio:

Tasse universitarie: si possono pagare anche col prestito d’onore

 A Palermo, in scia ad un accordo stipulato tra l’Agenzia delle Entrate e l’Ateneo della città, scatteranno a campione i controlli riguardo alle autocertificazioni presentate dagli studenti universitari per fruire dei benefici legati, ad esempio, alla riduzione dell’ammontare di tasse da pagare per l’iscrizione. Ma l’Università di Palermo, oltre a contrastare i fenomeni di evasione contributiva, punta anche a premiare gli studenti più meritevoli appartenenti a basse fasce di reddito; non a caso, il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo ha deliberato la stipula con un istituto di credito di un accordo finalizzato a permettere agli studenti meritevoli di accedere ai prestiti d’onore. Nel dettaglio, il prestito d’onore potrà essere concesso sia con la finalità di poter pagare le tasse universitarie, sia di poter coprire le spese derivanti dalla mobilità degli studenti universitari all’estero sia per i progetti Erasmus, sia per il dottorato.

Tassa di successione: i guadagni del fisco Usa sulla morte del re del pop

Da quello che so di testamento ce n’è uno solo, ed esso nomina l’avvocato John Branca e l’impresario musicale John McClain esecutori testamentari di Michael Jackson. Voglio essere chiaro: da oggi al timone della nave ci sono solo Branca e McClain.

Questa la sentenza dei giorni scorsi del giudice Mitchell Beckloff, che ha escluso Katherine Jackson dall’amministrazione del patrimonio del figlio scomparso. La donna avrà solo la possibilità di dimostrare l’esistenza di presunti “conflitti di interesse” per far sì che John Branca non amministri la successione del re del pop.

Così, mentre i fans di Michael Jackson ne piangono ancora la scomparsa (forse più dei familiari), anche il fisco statunitense prende la sua parte: potrebbe appropriarsi di almeno 80 milioni di dollari di tasse di successione. Il patrimonio di Jackson non è stato ancora accertato ma nel 2007 aveva dichiarato 567,6 milioni di dollari di attività e 333,1 milioni di dollari di debiti, per un netto totale di 236 milioni di dollari, ecco quindi una tassa di circa 80 milioni di dollari.

Tasse universitarie Palermo: scattano i controlli sulle autocertificazioni

 L’evasione non si annida solo nel lavoro autonomo, nell’attività dei liberi professionisti o nella creazione di società fittizie nei paradisi fiscali, ma anche con il meccanismo delle false dichiarazioni in virtù delle quali si acquisiscono vantaggi e benefici di cui a conti fatti non se ne ha il diritto. Ecco allora che presso l’Università di Palermo è scattato il giro di vite sulle autocertificazioni presentate dagli studenti; a tal fine, l’Ateneo ha siglato un’intesa con l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima effettuerà ogni anno dei controlli a campione sulle autocertificazioni presentate dagli studenti unitamente ai dati reddituali presentati per il nucleo familiare; i dati e le informazioni presentate dagli studenti per l’accesso ai benefici e per l’iscrizione all’Ateneo saranno “incrociati” con quelli dell’anagrafe tributaria.

Cartelle di pagamento: nuove opportunità per chi sceglie la rateazione

 Equitalia, nella giornata di ieri, mercoledì 8 luglio 2009, ha emanato una direttiva con la quale vengono fornite ai contribuenti nuove opportunità quando richiedono la rateazione delle cartelle di pagamento. Nel dettaglio, sono state definite le regole nei confronti di quei contribuenti che sono in debito a livello fiscale e tributario e chiedono di rateizzare il pagamento dopo aver già in corso una rateazione su altre cartelle di pagamento; ebbene, su tale tipologia di contribuenti sarà concesso l’accesso al beneficio di una seconda rateazione del debito tenendo conto anche del debito complessivo residuo, e non ancora scaduto, relativo alla prima rateazione; chiaramente, la condizione necessaria per poter accedere ad un altro beneficio di rateazione di cartelle di pagamento è quello di essere in regola con la rateazione in corso. Inoltre, per la seconda rateazione, i contribuenti saranno esentati dalla presentazione della certificazione dell’indice della situazione economica equivalente (ISEE) se questa per la prima rateazione è stata presentata in una data tale che non siano già trascorsi dodici mesi

G8: una tassa per aiutare l’Africa

 L’Africa, è il terzo continente per estensione dopo l’Asia e le Americhe. Nel mondo, il numero di persone nei Paesi in via di sviluppo che vive con meno di 1 dollaro al giorno è sceso da 1 miliardo e 250 milioni nel 1990 ai 980 milioni del 2004, una riduzione del 19%. Nei paesi in via di sviluppo una parte consistente della vita economica si basa sull’autoproduzione o sul baratto, il reddito é pressocchè inesistente.

Stamattina i leader degli Otto saranno affiancati dai leader di Algeria, Angola, Egitto, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Commissione Ue, Banca Mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu.

La maggior parte dei paesi africani si collocano agli ultimi posti di tutte le principali classifiche di ricchezza nazionale. Così parte del G8 sarà dedicato proprio a questo capitolo, ai Paesi emergenti, con un progetto strutturato per rispettare gli impegni economici nei confronti dell’Africa. In ministro degli Esteri, Franco Frattini, é deciso a chiedere agli altri membri di elaborare un piano di rientro in tre anni per recuperare i ritardi nei versamenti per l’Africa.