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CEI chiede meno tasse per scuole cattoliche

 In tempi di crisi anche la chiesa sembra preoccuparsi per un’eventuale riduzione delle risorse pubbliche destinate alle proprie attività. Il presidente della CEI, Angelo Bagnasco, qualche giorno fa ha lanciato l’allarme per sottolineare la necessità di garantire delle risorse economiche alla scuola ricordando però che nelle scuole cattoliche approdano anche ragazzi di altre fedi e anche di nessuna fede. Il segretario della Conferenza episcopale, mons. Mariano Crociata, in una discussione sulla parità scolastica in un incontro a Roma in occasione della presentazione del XII Rapporto sulla scuola cattolica ha sottolineato come la presenza delle scuole paritarie faccia risparmiare ogni anno allo Stato cinque miliardi e mezzo di euro, di fronte a un contributo dell’amministrazione pubblica di poco più di cinquecento milioni. Il segretario della Cei ha inoltre ribadito la libertà di educazione come diritto fondamentale della persona:

Nel sistema attuale, – ha sottolineato – la libertà di scelta si puó orientare, nell’ambito del pubblico, tra la scuola statale e la scuola paritaria, il che rispetta e favorisce l’attuazione del principio di sussidiarietà

La Cei (conferenza episcopale italiana), torna a chiedere pieno sostegno economico per le scuole cattoliche, in modo che ognuno abbia la possibilità di scegliere liberamente, dicono i vescovi, tra le scuole pubbliche e quelle paritarie.

Forse rispetto agli anni precedenti c’è una minore progressione del risparmio delle famiglie, ma siamo sempre al primo posto in Europa – sottolina il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – Non ci sono altri tagli all’orizzonte e che, anzi abbiamo ormai gia’ individuato cosa dobbiamo fare sul fronte dei tagli, con la nostra manovra del 28 luglio. Adesso, con il Milleproroghe dobbiamo trovare una cifra abbastanza importante, praticamente mezzo punto di Pil, per certe cose sulle quali si deve intervenire come missioni militari, scuole cattoliche, univerista’ e tante cose ancora e ci stiamo occupando di questo. Diciamo che e’ un work in progress.