C’è grande attesa per la conferenza del prossimo mese di ottobre organizzata dal Ciat: il Centro Interamericano delle Amministrazioni Tributarie ha infatti deciso di riunire a Parigi tutti i propri membri dal 18 al 21 ottobre prossimi, in modo da discutere in maniera approfondita e minuziosa di tematiche tributarie, in particolare dei miglioramenti da apportare all’amministrazione fiscale per ottenere servizi più efficienti e dei nuovi modelli organizzativi da utilizzare. È ovvio che il Fisco francese fornirà un supporto più che valido in questo senso. Dopo l’edizione del 2009 tenutasi a Napoli, l’evento di quest’anno vedrà invece le importanti partecipazioni dei diversi rappresentanti delle nazioni appartenenti all’organizzazione in questione, ma non mancheranno nemmeno gli esponenti della Commissione Europea, dell’Ocse e di tutte quelle organizzazioni che operano a livello internazionale e che sono interessate alle tematiche fiscali. Di cosa si dibatterà con esattezza?
Come anticipato già in precedenza, l’efficienza e l’efficacia saranno i due temi di base delle discussioni: grande attenzione verrà rivolta alla fusione delle competenze nelle varie amministrazioni tributarie, cercando di comprendere quali sono gli elementi più importanti per porre in essere le migliori strategie. In tal caso, dunque, non si vuole soltanto raggiungere un elevato grado di efficienza, ma anche agevolare le attività delle stesse amministrazioni, le quali potranno beneficiare di un fondamentale scambio tecnologico e logistico.
Inoltre, non bisogna dimenticare le altre questioni in agenda. In effetti, sono in programma anche due interessanti tavole rotonde volte a confrontare le parti da un punto di vista globale. La moderazione spetterà allo stesso Ciat, il quale tenterà di trovare le risposte adeguate a temi come il contrasto alle frodi fiscali internazionali, lo scambio di informazioni e molto altro (si conoscono già i partecipanti di questa tavola, vale a dire il Cile, l’Ecuador, la Francia, il Guatemala e l’Ocse) e alle procedure fiscali nocive (Argentina, Italia, Francia, Usa, Uruguay e Commissione Europea).