Il Codacons ha annunciato d’aver avviato l’azione collettiva a tutela dei cittadini italiani in merito all’imposta sul valore aggiunto (IVA) pagata sinora dai cittadini sullo smaltimento dei rifiuti. Il Codacons si schiera quindi dalla parte dei cittadini aiutandoli a far valere i propri diritti per il risarcimento dell’IVA pagata in maniera illegittima. La ratio dell’iniziativa è una sentenza della Corte di Cassazione che, in linea con l’orientamento comunitario, ha stabilito che
il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e smaltimento dei rifiuti – afferma il Codacons – è una tassa e non una tariffa. Se fosse una tariffa l’Iva sarebbe applicabile, ma essendo una tassa questo non è legittimo! Afferma infatti la Corte: “Gli atti con i quali i gestori manifestano la pretesa creditoria hanno natura intrinseca di atti amministrativi. Ne discende che gli stessi devono possedere tutti i requisiti fondamentali dei provvedimenti impositivi e, segnatamente, la motivazione che giustifica la richiesta di pagamento del gestore.
Nei giorni scorsi anche sul nostro blog vi abbiamo invitato ad avvìare questa procedura. In molti sono stati a depositare, nelle Commissioni Tributarie delle province del nostro Paese, migliaia di ricorsi per rimborsi che complessivamente ammontano, secondo quanto afferma l’Associazione, a ben 20 miliardi di euro. Considerando una spesa media per ogni famiglia di 1.000 euro all’anno, cui corrisponde il 10% di IVA, quindi 100 euro annuali, per dieci anni sono 1.000 euro che si dovrebbero rimborsare.
L’Agenzia delle Entrate ha diffuso notizie (scoraggianti?) specificando l’iter e i tempi dell’azione legale, citando altre sentenze superate dalla decisione della Corte di Cassazione che apre la strada ai rimborsi. Anche Adiconsum ha affermato che l’iter per ottenere l’eventuale riconoscimento del diritto al rimborso dell’Iva é realmente lungo:
* richiesta scritta di rimborso dell’Iva pagata all’azienda;
* ricorso presso la Commissione tributaria provinciale in caso di mancata risposta e-o diniego
* ricorso presso la Commissione tributaria regionale in caso di diniego in I istanza;
* ricorso in Cassazione in caso di diniego in II istanza.
Codacons però tranquillizza i cittadini ed ha pubblicato sul blog www.carlorienzi.it una dettagliata spiegazione in risposta alla difesa dell’Agenzia delle Entrate, e invita gli utenti che non hanno ancora aderito a inviare una mail all’indirizzo [email protected].
1 commento su “Codacons avvìa ricorso rimborso Iva: i tempi potrebbero essere lunghi”
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