Continua ad aumentare il prezzo del carburante al distributore, che per alcune marche supera oggi la soglia di 1,4 euro al litro. Agip ha aggiunto al suo listino ben 1,5 centesimi per i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Il prezzo della verde si attesta a 1,409 euro/litro, quello del gasolio a 1,236 euro/litro. Si tratta del prezzo benzina più alto dall’8 ottobre 2008, per il gasolio dal 7 novembre dello stesso anno. Anche Total ha aumentato: il prezzo della benzina è salito di 0,5 centesimi a 1,399 euro/litro, quello del gasolio di 1 centesimo a 1,234 euro/litro. Per fare un altro esempio: Shell ha alzato il prezzo della benzina di 1 centesimo portandolo a 1,407 euro/litro. Fermo invece il gasolio a 1,234 euro/litro.
Scattano le proteste del Codacons: ci sono state anche delle riunioni presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Il Codacons sostiene che l’attuale Governo in carica non abbia mantenuto le promesse in merito alla liberalizzazione del settore.
L’Associazione propone l’apertura della distribuzione dei carburanti anche ai centri commerciali; si tratterebbe di un provvedimento a costo zero per lo Stato ma che incrementerebbe la concorrenza e garantirebbe per gli automobilisti prezzi per il diesel e la benzina più bassi, proprio grazie alla maggiore concorrenza.
Ormai siamo all’inverosimile – tuonano Adusbef e Federconsumatori in una nota stampa – Non si capisce perchè gli organismi preposti, a partire dal ministero dello Sviluppo economico, non intervengano.
Stiamo peggio delle altre regioni – sostiene Giorgio Vargiu, leader sardo dell’Adiconsum -. Da noi il mercato è chiuso, non c’è concorrenza. Ed è un problema che investe tutta l’energia. Basti pensare che a livello nazionale il prezzo tocca i 66 euro per megawattora, mentre nell’Isola tocca i 109 euro.
Secondo i nostri calcoli, l’allineamento fra il prezzo effettivo al distributore del carburante e quello internazionale – conclude Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia -, compreso di accise, Iva e margine lordo per le compagnie, scosta di un leggero +0,6%. Ciò significa che non c’è alcuna speculazione in atto, ma solo normali fluttuazioni di mercato.