Per quanto riguarda i giornali quotidiani, i libri ed i periodici esiste un regime particolare di pagamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto: l’Iva viene infatti pagata in base alla copie che sono state consegnate e spedite, anche se a titolo gratuito, e diminuite di una percentuale a titolo di forfetizzazione della resa. Quest’ultima non è invece possibile per quel che riguarda la vendita di quei giornali e periodici che presentano un contenuto pornografico, i cataloghi e quei libri e quotidiani che svolgono il ruolo di supporto integrativo. La forfetizzazione della resa che abbiamo citato sopra può consistere in due precise percentuali: il 70% in relazione ai libri e l’80% per i quotidiani ed i periodici. Il momento in cui viene applicata l’imposta è quello che corrisponde alla consegna o alla spedizione del bene. In questi casi è anche possibile la cosiddetta “resa effettiva”, un’opzione da esercitare per ogni testata o titolo o limitatamente ad un singolo numero della pubblicazione.
Tra l’altro, gli editori che applicano la forfetizzazione della resa, utilizzano il “registro delle tirature”, documento previsto dal D.P.R. 633/1972 e che contiene, tra le altre cose, anche l’ammontare complessivo imponibile che è stato determinato sulla base dell’importo dei corrispettivi. Nel caso invece di giornali e periodici a carattere pornografico, cataloghi e libri venduti come supporto integrativo, l’Iva va applicata sulla base delle copie che sono state effettivamente vendute, vale a dire quelle realmente consegnate o spedite, diminuite poi di quelle restituite dai rivenditori.
Il pagamento dell’imposta, in questo caso, avviene quando il rivenditore effettua la vendita del bene. Anche per quel che riguarda il sistema delle copie effettivamente vendute, gli editori devono tenere un apposito registro in cui indicare le varie quantità vendute e restituite, il prezzo di copertina e la base imponibile. C’è infine da notare che, a norma del D.P.R. 696/1996, vi è la dispensa dall’emettere la ricevuta e dello scontrino fiscale per la vendita di giornali, quotidiani, periodici, libri e supporti integrativi.
Volendo editare un giornaletto con funzione principale di contenitore per la raccolta pubblicitaria, e la distribuzione gratuita in buca, il tipografo mi informa che se mi faccio rilasciare una dichiarazione che mi autorizzi a richiedere l’applicazione dell’iva al 4%, lui può emettermi la fattura con quella aliquota dichiarata; a quale organo devo chiedere questa dichiarazione? al tribunale? e se si, esiste un ufficio presso il medesimo che tratta queste problematiche? vi è un particolare iter burocratico da seguire? con quali modalità? mi sto appena affacciando a queto tipo di attività, e vorrei se possibile partire col piede giusto.
Ringraziando Salvatore
Buongiorno signor Salvatore,
mi sono occupato di questo argomento anche recentemente, quindi le lascio il link per leggere gli ulteriori appofondimenti (http://www.fiscoetributi.com/arte-libraria-pubblicazione-iva-4/). Come potrà leggere, l’applicazione agevolata dell’Iva è sottesa a determinate condizioni: ad esempio, il carattere divulgativo ed informativo della pubblicazione. I soggetti a cui deve rivolgersi sono essenzialmente due: il Tribunale della città in cui risiede e l’Agenzia delle Entrate che le darà tutte le informazioni riguardo l’iter da seguire per la sua attività. Cordiali saluti
Salve,
avendo effettuato l’acquisto di un catalogo inerente l’attività dell’Azienda in cui lavoro presso una casa editrice tedesca, all’atto del pagamento ricevo la fattura UE che riporta la dicitura: servizio soggetto al reverse charge , IVA ai sensi dell’art.196 del 2006/112/EC consiglio direttivo.
Sapreste indicarmi come va registrata la Fattura, se deve essere indicata l’iva sia a credito che a debito come le normali fatture UE (con doppia registrazione) indetraibile 100% ovviamente..e se la transazione va riportata nel Modello Intrastat e se si…quali sono nomenclatura combinata..ecc…??
GRAZIE
Nessuno sa rispondere Please..??