Le modifiche e le novità in materia fiscale da quando è in carica il Governo Tecnico sono state tantissime. Ogni mossa del Governo è stata pensata in relazione al periodo di crisi e per questo buona parte delle misure sono state duramente criticate, visto che innalzano il livello di pressione fiscale in un momento già di per se molto difficile per le famiglie e le imprese italiane. Per sedare le critiche poi il Governo ha promesso un “fondo” taglia-tasse per abbattere la pressione fiscale man mano che il recupero dell’evasione avanzava. La proposta è stata poi cancellata, anche se le speranze sono di una reintroduzione in futuro.
Quello che invece non è stato cancellato è la proposta sulla nuova IRI sulle imprese. Decade la “vecchia” IRES, Imposta Regionale sulle Attività Produttive ed arriva a sostituirla l’IRI, l’Imposta Unica sul Reddito Imprenditoriale. Con questa introduzione vengono tassati tutti i redditi dei lavoratori autonomi e delle imprese commerciali, indipendentemente dalla forma societaria scelta.
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In sostanza in una forma societaria il reddito d’impresa verrà tassato al 27,5% previsto dalla nuova IRI (in linea con la precedente IRES) mentre gli utili divisi tra titolare e soci verranno tassati secondo gli scaglioni progressivi dell’IRPEF, che invece è stato confermato invariato.
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