La Commissione di Esperti ha giudicato idonea la nuova versione degli studi di settore: la riunione a cui si sta facendo riferimento si è tenuta proprio nel corso della mattinata, quando i sessantanove parametri fiscali che entreranno in vigore per quel che concerne quest’anno hanno ricevuto il via libero definitivo, dopo quello del ministro dell’Economia e delle Finanze, il premier Mario Monti. L’evoluzione di questi studi era stata posta in essere almeno tre anni fa, ma ora si ha una ripartizione ben precisa: in effetti, diciassette di essi fanno riferimento alle attività dei servizi, altri diciotto alle attività relative al comparto manifatturiero, ben ventotto al settore commerciale e infine gli ultimi sei alle cosiddette “attività professionali”.
Quali correttivi interesseranno tali strumenti? Nello specifico, per il 2011 sono stati richiesti come necessari ben 206 studi di settore; il compito di questa applicazione è spettato, come appare ovvio, alla nostra amministrazione finanziaria e alla Società per gli Studi di Settore (meglio nota con l’acronimo Sose). In particolare, le modifiche sono divenute più che mai urgenti a causa della crisi economica che attualmente il nostro paese, come gran parte del Vecchio Continente, sta attraversando e vivendo, quindi si adegua il tutto come è avvenuto anche in merito alla congiuntura negativa del 2008. Un accorgimento importante è stato quello che ha riguardato la meccanica leggera e pesante, con la stessa Commissione di Esperti che ha provveduto a condizionare i risultati dello studio ai correttivi in questione.
Una ulteriore evoluzione, poi, dovrebbe esserci anche nel corso del 2012. Ma chi ha deciso tutto questo? Gli esperti più volte citati non sono altro che membri dell’Agenzia delle Entrate, oltre a componenti di associazioni di categoria e della Sose; il ruolo della commissione è senz’altro fondamentale, ma si tratta pur sempre di un parere di idoneità che precede l’approvazione e la pubblicazione definitiva.
2 commenti su “La Commissione di Esperti approva i nuovi studi di settore”
I commenti sono chiusi.