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Confcommercio chiede diminuzione pressione fiscale

 La denuncia questa volta arriva direttamente dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ed a sostegno della tesi secondo cui la pressione fiscale è diventata insostenibile ha dalla sua i numeri; chi paga regolarmente le tasse, secondo il Presidente, subisce una pressione del fisco pari al 55%, con un PIL che nel 2012 si attesterà sui livelli del 2009.

Un Paese che da un lato è “invecchiato” di oltre 3 anni e dall’altro ha aumentato le tasse, a discapito ancora una volta di quella parte di cittadini onesti ed in regola. Chi infatti evadeva prima le tasse continua a farlo anche oggi e chi non lo faceva ma ha la possibilità si trova ormai costretto visto che si trova a dover pagare per i danni causati da terzi. Poi c’è un’altra categoria di persone e cioè quelli che le tasse non le possono evadere; su di loro ricade l’aumento dell’IVA, l’Imu e tanti altri aumenti che inevitabilmente rendono più povere le famiglie italiane.

In questo contesto il rilancio dei consumi è praticamente impossibile; la crescita ferma e le difficoltà legate al mondo del lavoro  costringono le famiglie italiane a stare sulla difensiva, fermando investimenti e mettendo mano ai risparmi.

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Il presidente di confcommercio si appella a nome di tutti:

Insomma, diteci quando si inizierà a ridurre le tasse. Lo chiediamo a chiare lettere ed attendiamo una risposta urgente ed altrettanto chiara

In effetti fin’ora si è parlato solo di aumenti delle tasse, ma quando arriverà il momento in cui la raccolta degli illeciti consentirà un’abbassamento della pressione fiscale? Questo è il punto meno chiaro e più dubbioso, visto che anche il fondo anti-evasione è stato annullato ed il Governo sembra fare orecchie da mercante sulla questione che invece riguarda il Paese per intero.

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