Il messaggio lanciato da Corrado Sforza Fogliani, numero uno di Confedilizia, è stato molto chiaro: il settore edilizio può ripartire soltanto in una maniera ben precisa, vale a dire attraverso una nuova creazione di fiducia, al giorno d’oggi totalmente assente, ma anche puntando alla ripresa del mercato degli immobili. In aggiunta, dettaglio forse più importante tra gli altri, bisogna intervenire con urgenza sulla fiscalità, la quale sta letteralmente uccidendo il comparto in questione da troppo tempo a questa parte con il suo carico (vedi anche Detrazione ristrutturazione edilizia).
Ecco perché l’associazione vuole assolutamente che si torni quanto prima a investire negli immobili, un risultato raggiungibile soltanto con un affitto dei proprietari nel pieno della sua redditività e tramite la soppressione di quella che viene definita “persecuzione fiscale”. Le richieste dello stesso Sforza Fogliani sono esplicite. In effetti, il presidente della confederazione ha chiesto al governo di inserire nei suoi primi provvedimenti uno che riguardi proprio tale mercato. Vi potrebbe essere, di conseguenza, un effetto psicologico non indifferente, ma il rilancio deve riguardare i contratti a canone concordato. Di cosa si tratta esattamente? Questa tipologia è nota anche come “canoni calmierati” o “canoni agevolati”.
Questi strumenti sono stati introdotti dalla legge 431 del 1998 (“Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo”): la loro durata minima è pari a tre anni, a cui bisogna aggiungerne altri due per quel che riguarda il rinnovo automatico (ecco perché si parla della formula 3+2). L’importo esatto viene calcolato in base agli indicatori fissati dall’accordo territoriale, una intesa tra i sindacati degli inquilini e le varie associazioni dei proprietari. Il problema principale degli ultimi tempi è stato rappresentato dall’Imposta Municipale Unica (Imu), visto che quest’ultima e la cedolare secca hanno fatto visibilmente diminuire gli sgravi fiscali previsti. Confedilizia spera in un cambiamento repentino della situazione, in modo da far ripartire uno dei tanti settori economici.