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Consiglio dei Ministri: taglio Ires e Irap

 Un taglio da 3 miliardi di euro per giungere finalmente alla riduzione degli acconti Ires e Irap. La manovrà sarà varata oggi dal Consiglio dei ministri. Lo scopo é favorire le imprese in questo momento di crisi, fornendo loro liquidità.

Regolarmente le imprese avrebbero dovuto pagare entro il 30 novembre il 60% dell’imposta, dopo aver versato a luglio il 40%. Con la manovra l’acconto potrebbe calare al 57%, invece del 60% previsto. I contribuenti dovranno poi restituire al saldo di giugno-luglio la minore imposta versata a novembre. Quindi tecnicamente si tratta solo di un differimento dei pagamenti e non uno “sconto” vero e proprio. Un differimento che potrebbe comunque recare sollievo alle imprese già provate dalla crisi.

Auspica cautela il vice ministro dell’economia, Giuseppe Vegas, intervenendo nell’aula del Senato:

La finanziaria non è qualcosa di simile ad un bancomat. Se dovessero aumentare le spese si creerebbero problemi molto gravi e molto seri. Rischiamo di dover aumentare le imposte e di fare un maggiore ricorso al debito. Vedremo se sarà possibile trovare le necessarie coperture per far fronte ai problemi più urgenti.

La manovra sembra però che sarà a invarianza di saldo per il bilancio pubblico perché le minori entrate saranno coperte dal gettito dello scudo fiscale, che secondo le aspettative del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, dovrebbe fruttare tra i 3 i 4 miliardi complessivi.

Difatti il gettito raccolto con lo scudo sarà iscritto a bilancio 2009 poichè l’imposta del 5% per la regolarizzazione o il rimpatrio dei capitali detenuti illecitamente all’estero deve essere versata entro il 15 dicembre 2009. Compensando il decreto con i fondi dello scudo, sarà possibile utilizzare le maggiori entrate per finanziare l’anno prossimo delle strategie di uscita dalla crisi e di sostegno all’economia.

Quando si parla di riduzione della pressione fiscale, non sono possibili scorciatoie – ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli -. Non ci sono, cioe’, scorciatoie rispetto alla costruzione di condizioni di contestualita’ fra tre grandi processi: controllo e riqualificazione della spesa pubblica e riduzione della sua parte piu’ improduttiva; contrasto e recupero di evasione ed elusione; progressiva riduzione della aliquote fiscali.

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