Quanto possono essere utili e attuali le riduzioni delle aliquote Iva? La domanda non è per nulla scontata, tanto è vero che se l’è posta perfino la Commissione Europea: Bruxelles, infatti, ha provveduto a pubblicare su internet una apposita consultazione pubblica per conoscere l’opinione di contribuenti, aziende e azionisti in merito a questa agevolazione. L’intera operazione durerà fino al prossimo 3 gennaio, per un totale di dodici settimane complessive. Nel nostro paese vi sono molti casi che comportano un beneficio simile, basti pensare a determinate pubblicazioni per i non vedenti, oppure anche alla vendita dei fuochi d’artificio, solo per fare due esempi.
La necessità di tutti questi pareri è stata espressa da Algirdas Semeta, commissario europeo per la fiscalità, secondo cui ormai i tempi sono maturi per rivedere l’intero sistema delle aliquote Iva ridotte. L’obiettivo, dunque, è quello di capire se queste riduzioni stanno producendo i risultati attesi oppure, al contrario, se si stanno determinando dei problemi o delle difficoltà. La consultazione comunitaria andrà a focalizzare la propria attenzione su tre aree specifiche. La prima si riferisce ai possibili effetti distorsivi della concorrenza da parte di tali aliquote, ma si presterà attenzione anche agli aggiornamenti delle aliquote per quel che riguarda diversi beni e servizi, senza dimenticare il contrasto o meno delle agevolazioni con i traguardi che la politica del Vecchio Continente deve raggiungere.
In aggiunta, ogni risposta dovrà essere collegata ai comparti in cui l’Imposta sul Valore Aggiunto ha maggiori applicazioni, ovvero l’acqua, l’energia, la gestione dei rifiuti e le abitazioni. C’è da sottolineare come Bruxelles non voglia proporre né abolizioni né introduzioni di nuove aliquote, ma si baserà sui pareri in questione per compilare delle proposte utili e interessanti. L’aliquota standard richiesta agli stati membri è attualmente pari al 15% e, secondo una direttiva europea, è possibile applicare una o due aliquote ridotte, pari almeno a cinque punti percentuali.