Anche nella Regione Veneto, nel 2010, sono stati raggiunti ottimi risultati dal fronte della lotta e del contrasto all’evasione fiscale visto che gli incassi sono cresciuti del 22,5% a 735 milioni di euro rispetto ai 599 milioni di euro dell’anno precedente. A metterlo in risalto è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Veneto nel sottolineare altresì come lo scorso anno ci sia stato un forte ricorso agli istituti deflativi, sia quelli vecchi, sia i nuovi con ben 360 milioni di euro incassati a mezzo pagamento con l’F24 su un totale di 432 milioni di euro di versamenti diretti nel 2010. In particolare, 33 milioni sono arrivati attraverso l’invito al contraddittorio, 24 milioni di euro attraverso l’adesione ai processi verbali di constatazione, e 164 milioni di euro attraverso l’istituto dell’accertamento con adesione.
Anche nella Regione Veneto, in linea con la tendenza nazionale, il 2010 è stato un anno di particolare attenzione, da parte del Fisco, per la lotta ed il contrasto alle frodi ed alle false compensazioni ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva). Non a caso lo scorso anno, a carico di coloro che hanno presentato la domanda per il rimborso Iva, il Fisco ha emesso oltre 6.500 accertamenti per un totale di 268 milioni di euro di maggiore imposta a debito e, quindi, da restituire all’erario, unitamente a 89 milioni di euro di minor credito Iva spettante ai contribuenti.
Secondo quanto dichiarato da Giovanni Achille Sanzò, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate del Veneto, i risultati 2010 raggiunti confermano come la crescita della qualità dell’accertamento porti la maggior parte dei contribuenti, in materia di pretese erariali, ad un adeguamento spontaneo. Basti pensare che solo in Veneto lo scorso anno gli accertamenti sono stati complessivamente quasi 47 mila tra l’imposta sul valore aggiunto (Iva), l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), e le imposte dirette a fronte di 1,7 miliardi di euro di maggiore imposta accertata.