In ottemperanza ed in accordo con quanto recita l’articolo numero 30 del Decreto Legge numero 185 dello scorso anno, è pronto e scaricabile on line, direttamente dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, il modello di comunicazione obbligatoria dei dati degli enti associativi che ai fini fiscali risultano essere rilevanti. A darne notizia è l’Amministrazione finanziaria in scia al relativo provvedimento che è stato firmato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate; trattasi, nello specifico, di un modello di comunicazione che deve essere redatto al fine di poter godere delle agevolazioni fiscali sia sull’imposta sul valore aggiunto (IVA), sia su quella relativa ai redditi. Ma quali soggetti sono obbligati a presentare il modello per evitare di perdere il beneficio delle agevolazioni fiscali? Ebbene, il modello deve essere presentato, con particolari esclusioni, dagli enti associativi che hanno natura privatistica; questi, nello specifico, includono anche le organizzazioni di volontariato e le società sportive dilettantistiche.
Restano invece esclusi dall’obbligo di comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali le organizzazioni del volontariato che, essendo iscritte negli appositi registri regionali, non esercitano attività di natura commerciale se non in via marginale; allo stesso modo, sono esentati dalla presentazione del modello anche quegli enti associativi dilettantistici che, non esercitando allo stesso modo attività di tipo commerciale, risultano essere iscritti nel registro del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI).
L’esenzione dall’obbligo di presentazione del modello scatta inoltre anche per quelle associazioni pro-loco che, avendo conseguito nel precedente periodo di imposta un volume di proventi inferiore alla soglia dei 250 mila euro, si avvalgono del regime agevolativo previsto dalla Legge numero 298 del 1991. Il modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali, i cui termini di presentazione sono fissati per il 30 ottobre 2009, è stato predisposto dall’Agenzia delle Entrate al fine di contrastare ogni pratica distorta che possa generare ricadute negative, in termini di concorrenza di mercato, sugli operatori del commercio.
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