L’esecutivo della Corea del Sud si è prefisso un obiettivo alquanto ambizioso: è infatti in fase di studio la promozione di investimenti nelle industrie cosiddette “a crescita verde”, anche ricorrendo alla leva fiscale, oltre all’ampio utilizzo di fonti di finanziamento destinate alle industrie del settore. Anche altri paesi dell’economia asiatica hanno deciso di puntare i loro sforzi sul potenziamento delle misure volte a ridurre gli effetti del gas serra; un esempio molto interessante in questo senso è fornito dalla Cina, la quale ha di recente annunciato un piano di investimenti (dovrebbe concludersi entro il 2020) per 15 miliardi di dollari al fine di sviluppare le energie alternative. Ma il presidente sud coreano, Lee Myung-bak è andato oltre: la sua idea è quella di rendere maggiormente disponibili le fonti di finanziamento del settore, creando appositi fondi di investimento, e, soprattutto, concedendo incentivi fiscali alle piccole e medie imprese che si impegneranno in tali progetti. La leva fiscale verrà innalzata dai 2 trilioni di won che sono disponibili quest’anno a circa 2,8 trilioni nel 2013; a questa cifra deve poi essere aggiunto il finanziamento che verrà elargito da Korea Development Bank. L’altra direttrice operativa lungo la quale il governo coreano intende mettere a punto i suoi programmi è quella della certificazione per la convalida dell’uso di tecnologie verdi e di progetti ecocompatibili.
Alle società certificate, pertanto, verrebbero assicurati molti vantaggi, tra cui il riconoscimento degli incentivi del fisco. Al fine di sostenere in modo adeguato le industrie già operative sul mercato, verso la fine del 2009 verranno inoltre stanziati oltre 100 miliardi di won in carbon fund: questi ultimi, a partecipazione mista e privata oppure governativi, sono stati creati appositamente per investire sul mercato del carbonio.
In conclusione, c’è da sottolineare come il nuovo programma governativo coreano segua da vicino le recenti parole del presidente statunitense, Barack Obama, il quale ha ribadito la necessità di tenere aperti i mercati a nuove idee per lo sviluppo delle fonti di energie alternative.