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Dal 2013 la tares sostituirà la tarsu

 Pagata la seconda rata imu a gennaio si attende il debutto della Tares, la nuova tassa sui rifiuti che andrà a sostituire la Tarsu o la Tia, nei Comuni ove è presente. Come largamente preannunciato l’importo da pagare a titolo di Tares avrà un importo più elevato rispetto alla vecchia tassa sui rifiuti, e questo perché il nuovo tributo dovrà compensare i costi inerenti il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti ed anche altri costi inerenti i servizi indivisibili. Tra questi servizi si comprendono tutti i servizi fruiti dalla collettività senza bisogno di effettuare apposita istanza (parliamo quindi di illuminazione stradale, manutenzione strade, ecc.).
La buona notizia è che la prima rata, inizialmente prevista per Gennaio, sarà da pagare ad Aprile, rinvio determinato da un emendamento inserito all’interno della legge di Stabilità. Dai calcoli fatti dalla Uil alla fine il nuovo tributo andrà a pesare più dell’Imu sui bilanci famigliari, anche se il clamore mediatico è stato molto contenuto. Ad sempio una famiglia media ha versato circa 275 euro di Imu, ma ne verserà 305 euro a titolo di Tares (ottanta in più rispetto alla vecchia Tarsu, che si fermava a 225 euro).
Il salasso era comunque preventivabile visto che la Tares, come detto, finanzierà al 100 % i costi inerenti il servizio di smaltimento e raccolta dei rifiuti e che andrà anche a remunerare i costi sostenuti dal Comune in materia di polizia locale, illuminazione pubblica, cura del verde, ecc. Per i servizi indivisibili il Comune potrà richiedere 30 centesimi in più al metro quadro, incrementabili a 40 centesimi al mq. Il maggiore incasso per i Comuni sarà allora di 1,9 miliardi di euro, in aggiunta ai 7,6 miliardi di euro versati nel 2012. Ricordiamo che il presupposto del tributo è il possesso, l’occupazione, la detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte, suscettibili di produrre rifiuti urbani (case, negozi, uffici, capannoni).

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