Tiene banco ancora una volta il disegno di legge sulla stabilità e l modifiche che verranno proposte attraverso degli emendamenti. Abbiamo già visto che nelle intenzioni della maggioranza parlamentare vi è l’eliminazione della prevista riduzione irpef per le prime due aliquote irpef ( pertanto le aliquote irpef più basse dovrebbero rimanere al 23 ed al 27 %) ed anche quella di far rimanere immutata l’aliquota iva ( dovrebbe aumentare, e di un solo punto percentuale, esclusivamente l’aliquota del 21 %). In ogni caso tra i relatori Brunetta e Baretta, ed il ministro Grilli sembra instaurata un’intesa che punta a lasciare immutato il carico fiscale sui cittadini con la previsione di ridurre anche il cuneo fiscale (in modo tale da incrementare il reddito disponibile dei lavoratori e ridurre anche il peso fiscale in capo all’aziende).
Gli ultimi rumors in merito alle modifiche del ddl stabilità sembrerebbero sempre puntare in questa direzione, introducendo anche ulteriori novità. Un nuovo emendamento potrebbe infatti escludere dal tetto dei 3 mila euro detraibili, anche gli interessi pagati dai cittadini in merito al mutuo contratto per l’acquisto prima casa. Infatti, se la norma restasse così come è ora, la sola spesa per gli interessi di mutuo in molti casi potrebbe essere sufficiente per il raggiungimento del tetto massimo stabilito dalla legge. Si punta anche ad escludere dal tetto altre spese, come quelle sostenute per la palestra o la piscina dei figli.
Altre novità sono quelle in merito ad un possibile eliminazione della franchigia da 250 euro prevista per le spese sanitarie. Attualmente la franchigia è di 129 euro, e l’innalzamento di tale quota potrebbe portare delle difficoltà economiche, soprattutto ai nuclei familiari con molte spese in campo sanitario.
In ogni caso resta il nodo di come reperire le risorse necessarie per portare a compimento quanto preventivato. L’eliminazione della previsione di riduzione delle aliquote irpef è un passo, ma occorrono altre risorse.