Nel corso degli ultimi tempi si sta parlando molto di frequente dei debiti fisco: ebbene, il Decreto Fiscale che è stato di recente approvato e poi ha trovato spazio sulla Gazzetta Ufficiale offre la possibilità di sfruttare ancora un piccolo margine di manovra in riferimento a svariate proroghe.
In sostanza, in riferimento al pagamento delle cartelle esattoriale, si tratta di un tempo maggiore per poter ottemperare per chi ha un debito in tal senso. Grazie al Decreto Fiscale, si è deciso di passare da 60 fino a 150 giorni come termine massimo dalla data in cui è avvenuta la notifica. Eppure, il decreto ha messo in evidenza anche un altro aspetto decisamente importante, ovvero che questa proroga ha valore solo ed esclusivamente per le cartelle esattoriali che sono state notificate a partire dal 1 settembre 2021 fino al 31 dicembre 2021.
Per quanto riguarda tutte quelle cartelle di pagamento che sono state oggetto di notifica a partire dal primo settembre fino al 31 dicembre dell’anno 2021, ecco che è stato stabilito un aumento dei giorni fino a 150 rispetto alla data di notifica, da quelli originariamente previsti pari a 60. Si tratta di un prolungamento dei termini, di conseguenza, per poter svolgere l’adempimento spontaneo di quanto è dovuto al fisco.
Fino al momento in cui non scadranno questi 150 giorni, ecco che il contribuente non dovrà pagare alcun tipo di interesse di mora, così come l’agente di riscossione non potrà attivarsi, né attuare alcun comportamento o azione in tal senso, per poter provvedere al recupero del debito.
Un altro aspetto molto importante è quello che riguarda la decadenza dei programmi di dilazione. L’articolo 3 del decreto, che riguarda l’estensione del quantitativo di rate, il cui non osservato pagamento comporta la decadenza di tutte quelle misure di rateizzazione che erano state attivate prima della sospensione per via dell’emergenza pandemica.
Quindi, l’articolo 3 del Decreto ha previsto che per i vari piani di rateizzazione che erano stati già proposti prima del periodo Covid, si verifichi un allungamento del numero di rate. Si passa dalle 10 precedenti alle 18 attuali. Nel caso in cui tali rate non dovessero essere pagate da parte del contribuente, ecco che tale comportamento porterà inevitabilmente alla decadenza della rateizzazione che è stata garantita allo stesso. Tutti quei debitori che hanno avuto a che fare con la decadenza rispetto a piani di dilazione ancora vigenti all’8 marzo del 2020, sono riammessi in automatico agli stessi programmi.