In attesa del decreto che dovrebbe rimodulare il finanziamento ai partiti politici, l’esecutivo conferma la proroga delle detrazioni inerenti gli immobili. In particolare vengono confermate le detrazioni inerenti i lavori di ristrutturazione ed i lavori finalizzati al risparmio energetico.
Tuttavia, vista la scarsezza di risorse finanziarie, il governo ha deciso di prorogare i due bonus fiscali per soli sei mesi, e non sono escluse altre sorprese. Sul punto occorre registrare le lamentele di tutti gli operatori del settore, dal comparto edilizio a quello idraulico o elettrico, che confidano molto nella misura per poter far riprendere un settore che è allo stremo (basti vedere al riguardo i dati inerenti le compravendite di immobili sia residenziali che non residenziali). L’esecutivo non è riuscito ad intervenire neanche per quanto riguarda la durata delle detrazioni, e pertanto occorrerà spalmare in dieci anni la percentuale di spesa che è possibile portare in detrazione.
Alcuni spiragli di modifiche, in positivo, vi sarebbero per quanto riguarda le eco costruzioni. I lavori che assicurano maggiore efficienza energetica avrebbero infatti il pregio di sostenere il settore delle eco costruzioni, e di spingere verso abitazioni che consumano di meno ed assicurano un notevole risparmio energetico ai proprietari. Su questa linea molti politici spingono per incrementare la detrazione dall’attuale 55 % ad un 65 %, mentre altri vorrebbero mantenere intatta la percentuale di detrazione ed estendere la detrazione anche ad altri settori (come quello di mobili e cucine).
Esecutivo attivo anche sul fronte dello sblocco dei pagamenti dei debiti con i fornitori della Pa (leggi anche il decreto che sblocca i crediti pa). A seguito delle recenti modifiche anche i professionisti potranno beneficiare delle risorse messe a disposizione per sbloccare i crediti ed inoltre il sistema bancario potrà anticipare i crediti se vi è una apposita garanzia da parte dello Stato. Infine occorre registrare anche la possibilità di allentare il cosiddetto patto di stabilità per i comuni che hanno i bilanci in ordine (e pertanto gli enti locali avranno una notevole dote finanziaria in più da spendere).
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