La detrazione dell’Iva per la partecipazione ai congressi

Una discussione sulle possibili detrazioni dell’Imposta sul Valore Aggiunto merita sempre di essere approfondita e dettagliata: i casi con cui si può avere a che fare sono davvero molti, dunque è necessaria molta chiarezza da questo punto di vista. Che cosa accade, ad esempio, quando si partecipa a un congresso e si sostengono delle spese per un albergo o una struttura simile? Bisogna capire se l’Iva pagata per questi versamenti può essere detratta e soprattutto se l’imposta è quella relativa ai costi del solo giorno dell’evento oppure anche dei due giorni che precedono e seguono lo stesso.

Per le cooperative e i servizi sanitari, infatti, c’è un modo ben preciso di comportarsi per quel che concerne le esenzioni, mentre in questo caso sono necessari dei distinguo. Anzitutto, c’è da dire che la detraibilità in questione è possibile solamente nel caso in cui le spese per l’albergo e la ristorazione si riferiscono strettamente e necessariamente alla partecipazione alle attività del congresso. L’Iva a cui fare riferimento non è soltanto quella per la struttura ricettiva, ma anche per la somministrazione di cibi e bevande, come può accadere in tali casi.

Anche i convegni e gli eventi simili a questi ultimi vanno ricompresi nel discorso che si sta facendo. Tra l’altro, bisogna considerare che gli eventi e le loro localizzazioni sono di solito organizzati in posti piuttosto lontani rispetto al normale domicilio dei soggetti che vi partecipano. Di conseguenza, le spese non riguardano un solo giorno, ma anche quello che precede l’evento e quello che lo segue (c’è bisogno di spostarsi tramite aerei o treni). Come ha specificato tempo fa la nostra amministrazione finanziaria, le spese da detrarre sono ovviamente quelle del giorno esatto del congresso, come è normale che sia, oltre a quelle che vengono sostenute per i medesimi servizi necessari per partecipare a queste attività, una precisazione di non poco conto.