Con il varo del decreto di venerdì, l’esecutivo introduce una nuova detrazione (vedi anche detrazioni fiscali)che riguarderà l’acquisto di mobili per chi effettua operazioni di ristrutturazione. In particolare il provvedimento ricalca quello emanato già nel 2009 attraverso il cosiddetto decreto anti crisi, anche se stavolta all’interno dei prodotti agevolati non rientrano i computer, gli elettrodomestici ed i televisori. Tuttavia la buona notizia è che la detrazione fiscale riconosciuta sarà più alta rispetto al passata, visto che per chi ristruttura è prevista una detrazione del 50 % anche per l’arredo delle unità ristrutturate (nel 2009 la detrazione era pari al 20 %).
L’importo massimo su cui richiedere l’agevolazione è pari a 10 mila euro di spesa, e la detrazione dovrà essere ripartita in dieci anni (pertanto la quota che rientrerà nelle tasche dei contribuenti potrà al massimo essere pari a 500 euro ogni anno). La condizione per beneficiare della detrazione è quella che gli arredi siano destinati alle unità abitative ristrutturate, ed inoltre la norma attuale parla esclusivamente di mobili, escludendo di fatto elettrodomestici, apparecchi tv e personal computer.
Tra i maggiori dubbi per gli addetti ai lavori vi sono quelli se la detrazione si riferisce anche agli elettrodomestici cosiddetti da incasso ( e pertanto se anche l’acquisto di un frigo o di una lavastoviglie di questo tipo può beneficiare di una agevolazione apri al 50 %). Inoltre occorrerà anche appurare se l’agevolazione inerente riguarda anche i lavori di ristrutturazione già iniziati ma non terminati ( pertanto potrebbero ricadere anche quelli iniziati prima del 26 giugno 2012, quando la detrazione era pari al 36 % e non al 50 5 come allo stato attuale).
Inoltre per beneficiare delle detrazioni inerenti il mobilio, occorrerà rispettare le stesse condizioni previste per le ristrutturazioni dall’agenzia delle entrate: pagamento effettuato con bonifico postale o bancario dal quale risulti causale del versamento, codice fiscale del soggetto che paga e codice fiscale del beneficiario del pagamento (eliminato quindi l’obbligo di comunicazione al centro operativo di Pescara).