L’obbligo relativo alla dichiarazione Iva all’interno del modello Unico resta valido solamente per quei contribuenti che ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) presentano un saldo a debito, mentre per chi vanta dei crediti Iva può “affrettare” i tempi e presentare l’istanza sganciata dal modello di dichiarazione unificata. A farlo presente è stata l’Agenzia delle Entrate che in merito alle procedure per la compensazione Iva sta provvedendo a mettere a punto una circolare operativa finalizzata a sciogliere ogni dubbio. In particolare, sulla dichiarazione Iva i contribuenti possono letteralmente giocare d’anticipo presentando l’istanza sganciata da Unico nel periodo dall’1 febbraio al 30 settembre con la finalità o di chiedere il rimborso dell’imposta, oppure di portare le somme a credito in compensazione.
Inoltre, per quanto riguarda i vecchi crediti Iva l’Agenzia delle Entrate con una nota ha precisato che quelli relativi al 2008 sono “senzatetto”; questo significa che i crediti residui sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) maturati nel 2008 possono essere portati in compensazione senza limiti, e lo stesso dicasi per quelli trimestrali riguardanti l’anno 2009. Inoltre, sull’intero anno 2009 i crediti Iva possono essere portati in compensazione anche prima della presentazione della dichiarazione unificata entro il limite dei 10 mila euro, e questo anche quando complessivamente il credito sull’imposta sul valore aggiunto supera tale limite.
La circolare operativa che l’Amministrazione finanziaria sta mettendo a punto dovrebbe probabilmente fugare buona parte dei dubbi e delle perplessità manifestate negli ultimi giorni dalle Associazioni delle imprese del commercio, dei servizi e dell’artigianato, le quali temono che le nuove norme sulle compensazioni Iva comportino sia ritardi nella fruizione del credito, sia pesanti lavori di controllo di documenti e revisioni contabili tali da arrivare ad incidere sull’elasticità di cassa della piccola e media impresa con tutto quel che ne consegue in una fase congiunturale che continua ad essere caratterizzata molto spesso da problemi di liquidità per le PMI.