Home » IMU » Dichiarazione IMU: c’è tempo sino al 30 novembre

Dichiarazione IMU: c’è tempo sino al 30 novembre

 L’esecutivo stringe in materia di Imu ed approva nell’ultimo giorno utile la dichiarazione Imu, da presentare improrogabilmente entro un mese. Il ministro Grilli ha inoltre ribadito che anche il versamento della seconda rata dell’Imu (terza nel caso dei possessori di abitazione principale che hanno scelto di optare per i tre versamenti) non subirà slittamenti, nonostante alcune lamentele da parte dei Caf che denunciavano il ritardo con cui Comuni deliberano in materia di aliquote Imu. Sullo stesso tema è stato diramato un comunicato stampa con cui si spiega chiaramente che il calendario Imu (tra versamenti ed adempimenti vari) non è così breve da ostacolare sia i contribuenti che i centri di assistenza.

In questo mese si dovranno invece da subito adoperare tutti i contribuenti possessori di immobili tenuti alla dichiarazione Imu. Infatti l’esecutivo ha previsto che l’adempimento debba per forza essere realizzato entro il 30 novembre, e gli unici esonerati saranno quelli che hanno acquistato l’immobile (ossia sorto l’obbligo di effettuare comunque la dichiarazione) nei tre mesi antecedenti all’emanazione del decreto.

Tuttavia in base alle spiegazioni diffuse ieri la platea dei contribuenti tenuti a compilare e inviare la dichiarazione non è poi così estesa. In sostanza saranno tenuti all’adempimento tutti i proprietari  che hanno beneficiato effettivamente di una agevolazione (parliamo di immobili concessi in locazione o affitto, quelli strumentali all’esercizio di arti e professioni, ecc.). Rientrerebbero quindi negli obbligati all’effettuazione dell’adempimento tutti i possessori di abitazioni, negozi, centri commerciali, capannoni che  possono fruire di una aliquota agevolata ( sino al 4 per mille, inferiore al 4,6 per mille previsto dalla disciplina generale).

Sono inoltre tenuti alla compilazione della dichiarazione tutti quelli che hanno un immobile che gode di agevolazione grazie a disposizioni di legge (ci riferiamo in particolare a fabbricati di interesse storico o artistico, beni merce o terreni agricoli che comunque sono coltivati da imprenditori agricoli o da coltivatori diretti).