La dichiarazione Imu è stata rinviata al 4 febbraio 2013, ed è stata oggetto di numerosi “restyling” da parte del Governo negli ultimi mesi.
Ricordiamo che la dichiarazione Imu non deve essere presentata per l’abitazione principale e le relative pertinenze, mentre oggi ci occuperemo della connessione tra dichiarazione Imu e dichiarazione di successione.
In base all’articolo 15, comma 2, della Legge 383/2001, (Agenzia delle Entrate, circolare 91/E del 18 ottobre 2001, paragrafo 4) per gli immobili inclusi nella dichiarazione di successione “l’erede e i legatari non sono obbligati a presentare la dichiarazione ai fini dell’imposta comunale sugli immobili”, perché spetta agli Uffici dell’Agenzia delle Entrate che hanno ricevuto la dichiarazione di successione trasmettere una copia a ciascun comune nel cui territorio sono ubicati gli immobili. Inoltre ricordiamo che è prevista l’esenzione IMU per la case nuove.
Si ricorda che sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione gli eredi e i legatari, gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta, gli amministratori dell’eredità, i curatori delle eredità giacenti, gli esecutori testamentari e i trust, entro 12 mesi dalla data di apertura della successione.
Quindi per non caricare ancora di più gli adempimenti dei contribuenti (considerato che abbiamo le tasse sugli immobili più alte in Italia) gli eredi e i legatari che abbiano presentato la dichiarazione di successione contenente beni immobili non sono obbligati a presentare quella Imu.
Per evitare eventuali sanzioni, si fa presente che nel caso in cui la dichiarazione venga presentata oltre il termine previsto dalla legge, ma con un ritardo non superiore a novanta giorni, la sanzione è ridotta ad un decimo del minimo di quella prevista per l’omissione della presentazione della dichiarazione, mentre viene ridotta ad un ottavo del minimo, se viene presentata entro un anno dal termine previsto.
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