Non rimangono che ventiquattro ore per rispettare la scadenza fiscale relativa alle ritenute sui bonifici bancari (vedi anche Bancomat obbligatorio sopra i 50 euro?). In effetti, la giornata di domani rappresenta il termine ultimo fissato dalla nostra amministrazione finanziaria per il versamento della ritenuta pari al 4%, vale a dire quella eseguita sui bonifici posti in essere lo scorso mese di aprile nei confronti di chi ha svolto i lavori di ristrutturazione o di riqualificazione energetica degli immobili.
Di conseguenza, si fa riferimento agli interventi che consentono di beneficiare delle detrazioni di imposta. L’iter da seguire è presto detto, visto che è sufficiente usare il consueto modello F24 nel suo formato elettronico, avendo cura di indicare il codice tributo numero 1039. Ma da che cosa dipende esattamente tale ritenuta? Il Decreto legge 78 del 2010 ha di fatto introdotto una ritenuta pari al 10% per quel che riguarda i bonifici che sono disposti dai contribuenti e che ordinano dei lavori di ristrutturazione o altri interventi di riqualificazione, in modo da sfruttare le agevolazioni collegate. Ovviamente, i bonifici si rivolgono alle imprese che hanno svolto questi lavori appena ricordati. La ritenuta stessa viene effettuata dagli istituti di credito oppure da Poste Italiane, precisamente quando i pagamenti sono accreditati. C’è anche l’obbligo di rivalsa di cui tenere conto.
Dopo il versamento, banche e Poste rilasciano al soggetto a cui è destinato il bonifico la certificazione delle ritenute e delle somme che sono state erogate. Come si calcola esattamente tale importo? Si deve partire da una base imponibile ben precisa: i pagamenti mediante bonifico sono comprensivi dell’Imposta sul Valore Aggiunto, mentre l’aliquota tende a variare in base al tipo di spesa posto in essere. Le ristrutturazioni e le riqualificazioni sono associate, come già detto, al 10%, mentre si sale al 20% quando ad essere coinvolti sono degli edifici diversi da quelli di tipo abitativo.