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Easyjet si lamenta delle tasse e Spagna aumenta pressione

 Elevati costi aeroportuali? E le compagnie iniziano a cercare e trovare rimedi. EasyJet intende trasferire alcune risorse dalla Gran Bretagna all’Europa continentale, a causa proprio degli elevati costi aeroportuali e dell’aumento delle tasse passeggeri. La decisione peserà probabilmente per oltre 250 posti di lavoro.

La compagnia ha registrato un incremento dei passeggeri del 4,7% a 4,8 milioni ad agosto. Tra agosto 2008 e agosto 2009, i passeggeri sono stati in totale 44 milioni 939 mila, oltre 2 milioni in più rispetto allos corso anno (42,9 milioni). Ha annunciato quindi un programma di ristrutturazione della rete che prevede una riduzione del programma di volo a Luton del 20% a la chiusura della base di East Midlands, in favore di insediamenti verso rotte più profittevoli. Il ceo Andy Harrison ha motivato la decisione appunto con l’aumento delle tariffe aeroportuali mentre su East Midlands perchè non si prevede una sostanziale crescita nel futuro.

E mentre Easyjet si lamenta per l’aumento delle tasse, la Spagna si avvia verso un aumento delle imposte. José Luis Zapatero ha però annunciato un incremento moderato e diluito nel tempo. Sarà probabilmente una manovra fiscale inferiore al 2% del Pil. Poco male: la Spagna ha una pressione fiscale del 32,8%, una delle più basse tra i paesi europei e considerando che con il gettito fiscale saranno finanziate nuove agevolazioni a favore delle imprese, dell’occupazione e degli investimenti in ricerca e innovazione forse un aumento fiscale non sarà così nefasto.

Il deficit dei conti pubblici della Spagna é aumentato da quando il Governo ha aumentato la spesa in opere pubbliche per frenare le conseguenze della crisi economica.

L’esecutivo spagnolo presenterà entro pochi mesi la manovra finanziaria per il 2010. La settimana scorsa il ministro dei Lavori pubblici, Jose Blanco, ha affermato la possibilità di seguire l’esempio della Gran Bretagna sull’aumento delle tasse ai piu’ ricchi:

Credo che sia necessario aiutare quelli che piu’ hanno bisogno – ha affermato il ministro -, e se per fare cio’ quelli che stanno meglio dovranno stringere la cinta, allora lo dobbiamo dire chiaramente.