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Ecofin: tassa europea sulle banche

 Una tassa “ex ante” sulle transazioni finanziarie delle banche. E’ in questo momento allo studio dell’Ecofin informale che si apre oggi a Madrid. Anche se non si conoscono i dettagli della predisposizione di una tassa ex ante sulle transazioni finanziarie, sembra l’Ecofin stia pensando a un prelievo più forte sulle banche finanziarie ed uno ridotto su quelle commerciali. Il vertice dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali dell’Eurozona sarà il punto di svolta dopo mesi di discussione sull’exit strategy.

L’Ecofin si pone come principale obiettivo il rafforzamento della sorveglianza delle divergenze tra Stati membri e la tassa bancaria è al centro delle discussioni degli stati membri. Venti Stati membri hanno in corso una procedura di infrazione legata ai deficit di bilancio ed è necessario fermare questa tendenza.

Anche in Francia si moltiplicano le voci a favore dell’introduzione di una tassa sulle banche e sugli istituti finanziari. Una sorta di “tassa punizione”, perchè dalle ultime indiscrezioni emerge l’ipotesi di un’imposta da applicare a quei gruppi che attraverso i loro comportamenti, provocano rischi per il sistema e creando disagio anche nelle finanze pubbliche.

Lepetit ha formulato una lista di diciassette raccomandazioni tra cui emerge quella relativa alla tassazione

delle posizioni potenzialmente illiquide, facendo in modo che tale flusso di capitali entri direttamente nel budget dello Stato – come precisato in un rapporto – per scoraggiare le operazioni e i comportamenti più rischiosi.

I governi delle economie più avanzate quindi sembrano sempre più vicini a un accordo sulla “tassa di responsabilità globale” a carico delle banche. Lo dichiara anche il primo ministro britannico Gordon Brown, che ha spiegato che fra Gran Bretagna, Francia, Germania c’è un ampio consenso e auspica l’adesione anche da parte degli Stati Uniti. La finanziaria 2011 in Usa prevede una tassa di responsabilita’ per la crisi finanziaria sulle maggiori istituzioni finanziarie del paese, lo si legge nella documentazione diffusa dalla Casa Bianca.