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L’Ecofin dà il via libera alla fatturazione elettronica dell’Iva

 L’ultima riunione dell’Ecofin (con questa sigla si intende il Consiglio di Economia e Finanza che raggruppa i ministri di tale settore dei ventisette stati membri dell’Unione Europea) ha previsto delle novità rilevanti anche nell’ambito della lotta all’evasione fiscale a livello internazionale: per essere più precisi, l’Ue è concorde nel ricercare degli appositi strumenti che siano i più efficaci possibili in questo senso. Che cosa è stato deciso allora? Uno dei punti più interessanti relativi a questa discussione si riferisce alla fatturazione mediante la modalità elettronica dell’Imposta sul Valore Aggiunto, un meccanismo da applicare ovviamente a livello europeo. Bruxelles ha dunque assistito all’adozione, da parte dei titolari dei vari dicasteri economici (tra cui Giulio Tremonti in rappresentanza dell’Italia), di una direttiva molto dettagliata sull’argomento, la quale andrà a disciplinare tutti gli obblighi relativi a questa fatturazione tributaria.

 

Il testo normativo in questione, inoltre, provvederà a creare degli strumenti appositamente ideati per agevolare nel modo più ampio possibile le operazioni fiscali dei contribuenti del Vecchio Continente, al fine di scongiurare l’evasione e le frequenti frodi perpetrate nei confronti dell’Iva. L’obiettivo principale è abbastanza intuibile ed è quello di rendere maggiormente armonizzate le legislazioni dei diversi paesi dell’Unione in questo ambito. Anche le altre misure della direttiva dell’Ecofin sono state pensate con le medesime finalità. In effetti, verrà applicato e definito nel dettaglio un calendario piuttosto omogeneo in relazione all’emissione fiscale delle fatture, una misura questa che è volta a velocizzare le informazioni sulle cessioni di beni e sulle prestazioni dei servizi a livello comunitario e soprattutto il loro scambio tra nazione e nazione.

 

La fatturazione elettronica ha finora incontrato soltanto difficoltà, viste le numerose differenze che esistono tra le disposizioni degli stati membri: a questo punto, la Commissione Europea si attende un risparmio in termini di costi per le aziende pari ad almeno 18 miliardi di euro proprio grazie alla direttiva.