Nel nostro Paese anche quest’anno l’imponibile evaso sta aumentando con un ritmo di crescita che, da gennaio a luglio 2009, sfiora il 10%; a rilevarlo è KRLS Network of Business Ethics, che ha effettuato in merito una stima per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani. Nel dettaglio, l’imponibile su base annua evaso nel nostro Paese sfiora oramai il livello dei 350 miliardi di euro, con conseguenti minori introiti per l’Erario stimati in ben 135 miliardi di euro; trattasi di cifre che, se recuperate, non solo darebbero una bella sistemata ai conti pubblici, ma garantirebbero più servizi ai cittadini, più sostegno alle famiglie e più aiuti ai più deboli, in special modo ai disabili ed ai non autosufficienti. E invece, il “vizietto” di evadere le tasse, nonostante i recenti risultati comunicati dalla Guardia di Finanza per l’anno in corso in materia di lotta e contrasto all’evasione, a quanto pare tra gli italiani, quelli furbi, resta ben radicato.
A tal fine, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, ha provveduto ad aggiornare in termini di imposte evase la mappa dell’evasione fiscale nel nostro Paese; a raggirare il fisco non sono solamente le piccole imprese ed i lavoratori autonomi che non emettono le fatture, gli scontrini e le ricevute fiscali, ma anche le grandi società che si avvalgono dei paradisi fiscali, le società di capitali, la criminalità organizzata, ed un vero e proprio esercito di lavoratori dipendenti che, per arrotondare ma non solo, esercitano un’altra attività rigorosamente in nero.
Ma in quali aree del nostro Paese è più radicato il fenomeno dell’evasione fiscale? Ebbene, le stime aggiornate a luglio 2009, comunicate da Contribuenti.it, parlano di un aumento del numero degli evasori in Lombardia, che si pone in testa in questa “speciale classifica”; seguono a ruota il Veneto, la Campania, la Valle d’Aosta ed il Lazio, tutte con rialzi a due cifre. Sotto la media, e con un aumento degli evasori compreso tra il 7 ed il 9%, si attestano le Marche, la Puglia, l’Umbria e la Sicilia. Insomma, a conti fatti quello dell’evasione fiscale appare tuttora uno degli “sport” più praticati dai contribuenti italiani, i quali molto spesso, ed in particolar modo negli anni scorsi, hanno regolarizzato le proprie posizioni fiscali solamente quando arrivava il condono o lo scudo fiscale.
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