L’ultimo messaggio reso pubblico dall’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) è il numero 5921. Nello specifico, si tratta di un documento che ha avuto come oggetto l’attività di verifica amministrativa che riguarda l’operazione Craa: l’acronimo in questione sta a indicare il confronto delle retribuzioni relative alle aziende agricole (vedi anche Nuove disposizioni dell’Inps sull’operazione CRAA). Esattamente due mesi fa, l’ente previdenziale aveva provveduto a prorogare di sessanta giorni il termine fissato inizialmente nel novembre del 2012, a decorrere dal 5 febbraio scorso.
L’intento di una simile modifica è stato quello di permettere alle imprese interessate di dar vita a una definizione bonaria con l’istituto stesso oppure di proporre delle eccezioni eventuali (con documentazioni e giustificazioni appropriate). In effetti, bisogna sempre tener conto della rinnovata interpretazione delle norme dei contratti, vale a dire quelle stabilite dalle parti che hanno firmato il Ccnl (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) degli operai agricoli tradizionali e i florovivaisti, senza dimenticare i dipendenti delle società cooperative e i consorzi agricoli. Molte richieste sono pervenute in tal senso, al fine di agevolare la verifica delle documentazioni presentate dalle aziende in questione: di conseguenza, come ha ricordato l’Inps con il messaggio di cui si sta parlando, il termine temporale va inteso come prorogato di altri sessanta giorni, a partire dall’8 aprile, cioè due giorni fa.
Il confronto delle retribuzioni (l’operazione Craa per l’appunto) è una attività tipica che deve essere svolta all’interno dell’Unità Organizzativa di Verifica Amministrativa, anche perché non si può in nessun caso prescindere dal confronto e dal contraddittorio. L’ultima precisazione del messaggio dell’Inps riguarda le sedi dell’istituto: queste ultime, infatti, saranno obbligate ad astenersi dalla notifica di ulteriori atti di accertamento per quel che concerne i periodi che non sono ancora prescritti e diffidati, fino a quando non vi saranno nuove disposizioni con un apposito messaggio (utile, come è intuibile, per far proseguire l’operazione di confronto).