La sanatoria fiscale del 2002 sta facendo tribolare non poco il nostro paese: sono passati dieci anni esatti da quel condono (sancito, nello specifico, dalla Legge 289 di quell’anno, la Finanziaria per il 2003), ma per alcune annualità non sono ancora decaduti i termini temporali che si riferiscono all’accertamento tributario. Le violazioni penali sono state numerose e proprio per questo motivo l’Agenzia delle Entrate si è vista costretta a intensificare i controlli da parte dei propri uffici per evitare che una vicenda tanto scomoda si protragga troppo a lungo. Queste specifiche disposizioni sono contenute all’interno della circolare 1/E che è stata pubblicata proprio ieri dalla nostra amministrazione finanziaria e che ha trovato una fonte di ispirazione ideale in una sentenza di questa estate da parte della Corte Costituzionale.
Si tratta, infatti, della pronuncia che ha sancito il raddoppio dei termini per accertare in maniera automatica i reati in questione. L’obbligo di denuncia, tra l’altro, è risultato spesso irrilevante. D’altronde, si poteva intuire la strada da percorrere in tal senso grazie alle decisioni adottate dalla Corte di Giustizia Europea, la quale ha stabilito tre anni fa che il potere accertativo delle stesse Entrate doveva essere ampliato nuovamente; questo vuol dire che la normativa relativa al raddoppio dei controlli è più che mai valida per quel che concerne le violazioni fiscali che hanno una rilevanza penale di un certo tipo.
La stessa circolare citata in precedenza ha anche aggiunto che i controlli possono essere collegati alle sanatorie Iva e alle relative posizioni, prendendo però spunto da quanto deciso dalla Corte di Cassazione negli anni recenti, con l’evidente estensione delle pronunce comunitarie. C’è infine da sottolineare un aspetto rilevante in tutta la questione affrontata: i dati che fanno riferimento al condono non rappresentano da soli degli indizi chiari di violazioni dal punto di vista penale che possano comportare l’obbligo di denuncia, dato che sono richiesti anche degli elementi idonei per la configurazione delle violazioni in questione.
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