I Paesi dell’Unione europea hanno raggiunto un’intesa ai fini dello scambio automatico delle informazioni relative alla tassazione dei risparmi dei cittadini non residenti. Questa strategia è stata pensata e messa in atto ai fini della lotta all’evasione fiscale. L’accordo è stato approvato durante il consiglio europeo Ecofin dai 27 Paesi membri, compreso il Lussemburgo. Entrerà in vigore dal primo gennaio 2017: da quel momenti gli Stati firmatari dell’accordo inizieranno a trasferire tra loro in maniera automatica le informazioni fiscali su fondi, entità e individui. Solo l’Austria, tra tutti gli Stati, ha ottenuto un posticipo di un anno.
Si entra, dunque, nell’era della trasparenza fiscale? La risposta è ‘si’. Rimangono da perfezionare, a novembre, i cavilli giuridici dell’operazione.
Intanto, Svizzera, Monaco, Andorra e San Marino continuano la trattiva per lo scambio di dati che superano la tassazione dei redditi da risparmio.A partire dal primo gennaio 2017, dunque, l’autorità interpellata dovrà fornire su richiesta dell’autorità richiedente ogni informazione necessaria in suo possesso oppure ottenuta mediante indagini amministrative. Inoltre, l’autorità dovrà proceere come se agisse per conto proprio oppure su richiesta di un’altra autorità del proprio Paese Ue. Non sarà possibile rifiutarsi di consegnare le informazioni e queste ultime dovranno essere fornite al più presto oppure entro sei mesi dalla data di ricevimento della richiesta. Attraverso lo scambio automatico, le autorità dovranno inviare le informazioni disponibili circa i periodi d’imposta che vanno dal primo gennaio di quest’anno. I periodi riguardano i residenti in un altro Paese Ue circa un esiguo numero di categorie di reddito e di capitale: si tratta di reddito da lavoro, compensi per dirigenti, prodotti di assicurazione sulla vita non previsti all’interno degli strumenti giuridici Ue sullo scambio di informazioni e altre misure analoghe, pensioni, proprietà e redditi immobiliari.