L’evasione fiscale si annida in tutte le categorie economiche. A dichiararlo è stata l’Agenzia delle Entrate in risposta alle affermazioni di Confindustria che ha giudicato come “sbalorditivi” i livelli che l’evasione fiscale ha raggiunto nel nostro Paese. Secondo l’Amministrazione finanziaria dello Stato, infatti, in questo modo non viene a conti fatti riconosciuto lo sforzo che, nella lotta e nel contrasto all’evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha messo in campo con il proprio lavoro quotidiano al servizio del Paese; questo perché nelle casse dell’Erario, proprio dalla lotta all’evasione fiscale, le somme recuperate hanno recentemente toccato dei livelli mai raggiunti, ragion per cui l’Agenzia delle Entrate avrebbe anche bisogno che in merito ci fosse un cambiamento culturale nonché il supporto e la collaborazione da parte delle parti sociali.
Nella giornata di ieri, tra l’altro, l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che il Fisco in materia di lotta e di contrasto all’evasione fiscale è sempre più globale, senza confini, visto che ad Istanbul le Amministrazioni finanziarie dei Paesi Ocse si sono riunite per avviare una nuova era, quella dei cosiddetti “Joint Audits“, ovverosia i controlli congiunti. L’obiettivo è quello di andare a contrastare l’elusione e l’evasione fiscale sui mercati globali attraverso attività di cooperazione tra le Amministrazioni finanziarie dei paesi OCSE al fine di massimizzarne l’efficacia.
Il Sixth Meeting of the OECD Forum on Tax Administration, chiusosi nella giornata di ieri ad Istanbul, è stato caratterizzato dalla massima priorità che le Amministrazioni Finanziarie dell’area OCSE hanno dato ai temi trattasi con particolare riferimento proprio alla lotta all’elusione ed all’evasione fiscale internazionale nell’ambito della discussione dei temi in programma. Richiamando le parole del Ministro all’Economia, il Direttore delle Entrate, a conclusione del suo intervento al meeting, ha ricordato come “l’era dei paradisi fiscali è finita per sempre.
Dirottare o detenere capitali nei paradisi non è più sicuro, né da un punto di vista economico, né fiscale. I rischi sono elevati, i ritorni modesti“.