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Evasione fiscale: Lombardia, nel mirino anche le cooperative

 Prima d’estate gli stabilimenti balneari ed i ristoranti lungo le coste ed i litorali, poi i “party estivi” e le residenze fittizie all’estero. Adesso, in pieno autunno, l’attività del Fisco, volta a contrastare l’evasione fiscale, si sta spostando anche in altri settori che apparentemente possono essere a basso rischio di evasione, ma che poi catturano l’interesse e l’attenzione degli ispettori a seguito di dati o movimenti sospetti. Ad esempio, nei giorni scorsi, in Lombardia, la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate ha reso noto che l’Ufficio Brescia 2 dell’Amministrazione finanziaria ha provveduto a notificare un avviso di accertamento per imposte pari ad oltre un milione di euro.
 

Per la precisione, la notifica ha riguardato un milione di imposte ai fini dell’Ires, ed altri 130 mila euro di imposta regionale sulle attività produttive (Irap), relative all’anno 2004, dopo che è stato scovato e rilevato un vero e proprio intreccio fraudolendo tra alcune cooperative. L’operazione anti-evasione, così come reso noto nei giorni scorsi dalla Direzione Lombardia dell’Agenzia delle Entrate, ha riguardato da un lato una società operante nel settore meccanico, e dall’altra alcune cooperative e società.

La società del comparto meccanico faceva “affidamento” su sei cooperative e su otto società, in modo tale che, effettuando opportune operazioni, provvedeva ad azzerare il proprio debito IVA nei confronti dell’Erario. D’altro canto, le cooperative che si sono rese partecipi di questa frode fiscale avrebbero dovuto esercitare un’attività nel comparto del commercio delle carni ma, invece, la loro unica attività era solo quella di perseguire il “disegno” descritto. Ad insospettire gli “007” del Fisco, vista l’attività che avrebbero dovuto svolgere, è stata la caratteristica della sede legale delle società coinvolte; queste, infatti, avevano la propria sede legale presso complessi immobiliari non adibiti ad uso ufficio ma ad abitazioni civili, ragion per cui partendo da questo sospetto il Fisco è risalito rapidamente all’intreccio fraudolento.