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Evasione fiscale: fondamentale il ruolo attivo dei Comuni

 In Italia un pensionato in media guadagna quanto un ristoratore. E’ questo il responso cui si è giunti dai dati relativi ai redditi percepiti dagli italiani nel 2007 in accordo con le rilevazioni del Ministero dell’Economia. Il dato per certi versi è “choc”, visto che non sembra assolutamente “reale”, ed alimenta i vecchi dubbi legati all’ingente evasione fiscale nel settore del lavoro autonomo. Il Fisco, a conti fatti, non ha un “controllo” sul giro d’affari e sull’andamento dell’attività del singolo lavoratore autonomo, ma si “fida” di quanto dichiara salvo poi, attraverso gli studi di settore ed altri strumenti di rilevazione, procedere eventualmente a dei controlli. Ma in futuro, in materia di accertamento e di lotta all’evasione fiscale, tutto sarà diverso visto che gradualmente anche per il fisco sarà applicato una sorta di “federalismo fiscale” che vede già in Italia molti comuni svolgere un ruolo attivo, tramite opportune segnalazioni, nell’individuazione di posizioni potenzialmente evasive da parte dei contribuenti.

Ma la lotta all’evasione fiscale, con il contributo dei comuni, non si sta sviluppando solo al Nord; basti pensare, in accordo con quanto riporta il sito dell’ANCI, all’operato del sindaco di Cassano allo Ionio, Gianluca Gallo, il quale addirittura reclama maggiori poteri a favore dei Sindaci nel recupero delle imposte. Il primo cittadino di Cassano allo Ionio, infatti, ritiene che lo Stato debba assegnare al primo cittadino degli strumenti adeguati per poter recuperare i tributi non pagati; in questo modo, specie al Sud, i comuni potrebbero sopravvivere al grave fenomeno dell’evasione tributaria evitando bilanci in profondo rosso e casse comunali vuote.

Ed a proposito di casse comunali vuote, nelle ultime ore Massimo Cialente, Sindaco dell’Aquila, ha minacciato di voler consegnare la fascia di Sindaco al Presidente della Repubblica per protestare contro l’intenzione del Governo di chiamare i cittadini delle zone terremotate a restituire le tasse sospese e non versate quest’anno a partire dal gennaio del 2010. Per il primo cittadino dell’Aquila, il cui comune ha le casse vuote a causa del tragico terremoto, l’economia aquilana è ferma ai giorni appena dopo il terremoto, ragion per cui è impensabile chiedere ai terremotati di pagare le tasse a partire dal prossimo anno.

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