Quello dell’evasione fiscale è a tutti gli effetti un problema che va risolto alla radice. In tal senso, l’impegno del governo e del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è massimo.
Sono molte le soluzioni in seno alla Legge di Stabilità. Una di queste è quella di non combattere chi evade le tasse con blitz improvvisi bensì cercando di migliorare al massimo la “tax compliance” come già accade in altri Paesi europei.
La tax compliance altro non è che l’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali da parte dei contribuenti. In molti altri Stati ci sono stati numerosi casi di successo. Per tale ragione, Padoan traccia la via anche in Italia. Implementare la tax compliance e produrre sempre più casi di successo è il suo monito.
Il Fisco, su questa falsa riga, cerca più accordi possibili con i contribuenti tentando di accrescere in loro la fiducia. Il Ministro ha dichiarato:
L’impegno del Governo è quello di abbattere le tasse in modo permanente e credibile e questi abbattimenti devono essere finanziati da abbattimenti della spesa permanenti e credibili, come prova a fare la legge di Stabilità: sono questi la composizione e il principio ispiratore della manovra. Ma poi, con la delega fiscale, bisognerà muoversi verso una logica di aggiustamento complessivo del trattamento fiscale per la famiglia. Secondo l’ultimo rapporto del Mef al Parlamento, l’evasione annua ammonta a oltre 90 miliardi che ogni anno non entrano nelle casse dell’erario per l’evasione e che quindi costringono i `soliti noti´ ad una pressione fiscale ormai intollerabile. Diversi gli interventi in Stabilità per contrastarla e che dovrebbero fruttare, secondo le stime di Padoan, 3,5 miliardi.
Per fare un esempio, le misure riguardanti il ravvedimento operoso o sulla reverse charge (il quale dovrebbe ridurre le frodi sull’Iva), ma anche la rivoluzione sugli scontrini che spariranno lasciando il posto alle connessioni dirette e quotidiane tra registratori di cassa e amministrazione (i corrispettivi giornalieri) fanno parte di questa trafila.