Ci sono tante strade e tante soluzioni per abbassare nel nostro Paese la pressione fiscale. C’è quella che prevede la riduzione delle aliquote, ma i tempi non sono maturi visto che la congiuntura internazionale e la bassa crescita economica non permettono in merito grandi manovre. Ma c’è anche la strada che, con provvedimenti e Leggi ad hoc, a costo zero o quasi, permette di far pagare le tasse a tutti gli italiani (o quasi), con la conseguenza che pagano tutti per pagare meno. Quest’ultima soluzione nel nostro Paese, visto quanto accaduto negli ultimi decenni, appare per il momento utopica e non praticabile anche per ragioni meramente politiche, di lobby e di poteri forti che, nella sostanza, a conti fatti vanno a premiare chi le tasse non le paga o le paga solo in parte. Di conseguenza, non stupisce il fatto che, come riporta Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, nel nostro Paese l’evasione fiscale è aumentata del 6,7% nei primi quattro mesi del corrente anno.
L’Associazione ha aggiornato la mappa dell’evasione fiscale nel nostro Paese, dalla quale è emerso che il totale di imponibile annuo evaso ha toccato la quota record di 156 miliardi di euro. Di questi, 10 miliardi di euro rappresentano l’imponibile evaso dalle piccole imprese e dai lavoratori autonomi che dribblano il Fisco non emettendo gli scontrini, le ricevute e le fatture fiscali.
Poi ci sono le grandi società con 31 miliardi di euro evasi anche grazie alle società estere ed ai conti off-shore, e 18 miliardi di euro da parte delle società di capitali, con otto su dieci di queste che dichiarano redditi negativi o al più non superiori ai 10 mila euro. L’imponibile evaso legato all’economia criminale ammonta ad un valore stimato di 63 miliardi di euro, mentre dall’economia sommersa mancano all’appello 34 miliardi di euro di imponibile anche perché in Italia ci sono 2,4 milioni di persone che sono lavoratori dipendenti ma svolgono un altro lavoro rigorosamente in nero.