Evasione fiscale: Toscana, forte aumento somme riscosse nel 2009

In linea con la tendenza su scala nazionale, anche nella Regione Toscana lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha conseguito, in materia di lotta e contrasto all’evasione fiscale, risultati in netta crescita per quel che riguarda il recupero delle imposte. In particolare, i controlli e gli accertamenti hanno portato all’emersione di imposte evase per un controvalore pari a ben 1,5 miliardi di euro a fronte di somme riscosse per complessivi 730 milioni di euro. E così, l’incremento per le somme riscosse nel 2009 ha sfiorato il livello del 30% rispetto all’anno precedente, quando erano state recuperate somme per complessivi 563 milioni di euro. Nel dettaglio, oltre il 50% dei 730 milioni di somme recuperate, pari per la precisione a 496 milioni di euro, sono stati recuperati dall’Agenzia delle Entrate della Regione Toscana a seguito di attività basate sia sul controllo formale, sia sull’accertamento, mentre la quota restante è stata riscossa dall’attività di controllo sulle dichiarazioni dei redditi.

L’azione del Fisco anche in Toscana è diventata sia più mirata, sia più efficace, con la conseguenza che i contribuenti che hanno evaso le somme emerse e richieste dalle Entrate sono state saldate senza il ricorso agli strumenti più “spinti” del contenzioso. In merito, infatti, la Direzione regionale delle Entrate Toscana fa presente con una nota che ben 318 milioni di euro dei complessivi 730 sono stati riscossi dal Fisco sia con l’istituto dell’acquiescenza, riconoscendo quindi le ragioni dell’Amministrazione finanziaria, sia a seguito dell’accertamento con adesione, ovverosia con un istituto che ridetermina il recupero di imposta a carico del contribuente a seguito dell’attivazione del contraddittorio.

La crescita delle somme recuperate nel 2009 in Toscana è anche frutto dell’aumento dei controlli, oltre 49 mila lo scorso anno, rispetto ai quasi 39 mila del 2008, in materia di Iva, Irap ed imposte dirette; allo stesso modo, sono aumentati gli accertamenti da studi di settore, da 3.856 a 4.040, relativamente a quelle posizioni che hanno fatto registrare a livello di studi dei risultati non congrui.