Il Decreto del Ministero dell’Economia dello scorso 7 ottobre è il testo normativo di riferimento per quei contribuenti che devono pagare il bollo relativo alle auto potenti (il cosiddetto “superbollo”): la legge è stata pubblicata in una delle ultime Gazzette Ufficiali, quindi ora ha anche i crismi dell’ufficialità ed è ad essa che ci si deve rivolgere per conoscere tutte le modalità dell’adempimento fiscale in questione. Il bollo citato in precedenza, infatti, non è altro che una vera e propria tassa, un tributo di cui si è cominciato a parlare tre mesi al momento della sua introduzione, ma di cui si conoscevano ancora pochi aspetti. Chi è tenuto a pagare l’imposta automobilistica? Il decreto stesso precisa che la platea viene composta da quei soggetti che sono intestatari di un’autovettura soggetta al superbollo alla data dello scorso 6 luglio.
Il versamento va posto in essere entro e non oltre trenta giorni dal momento in cui la legge entrerà in vigore, quindi la data da sottolineare con cura nel calendario fiscale è quella del prossimo 10 novembre. C’è anche un documento tributario specifico che si è obbligati a usare, vale a dire il modello F24 Elementi Identificativi. Tutto questo iter fiscale è divenuto praticamente necessario per alcuni motivi di base: anzitutto, i flussi contabili dovevano essere separati tra di loro in maniera più opportuna, visto che il bollo in questione rappresenta un’addizionale erariale, ma anche per non scomodare chi si era reso già protagonista del pagamento del bollo relativo a quest’anno.
Bisogna infine ricordare che, a partire dal prossimo anno, vi sarà una data di scadenza precisa: in effetti, si è deciso di far coincidere quest’ultima con quella del bollo, con i pagamenti che verranno richiesti a quei contribuenti che risulteranno intestatari delle auto potenti nell’ultimo giorno utile per l’adempimento. Per il momento, comunque, esso è dovuto per intero e senza suddivisioni mensili.