Quando si parla di stock option, ci si riferisce a quei prodotti finanziari, in particolare call europee o statunitensi, che consentono di acquistare azioni societarie al cosiddetto “strike price”, il prezzo d’esercizio: si tratta, in pratica, delle opzioni relative alle spa che sono quotate in Borsa. Il loro conferimento, inoltre, è gratuito e la stessa stock option perde completamente il suo valore al momento della scadenza. Ebbene, queste opzioni presentano anche degli importanti risvolti dal punto di vista tributario, in particolare quando si parla di compilazione del modello fiscale F24. A partire proprio da questo mese, i contribuenti del nostro paese potranno beneficiare di una novità di rilievo in tal senso: l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato tre giorni fa un apposito documento, la risoluzione 29/E, la quale introduce di fatto un nuovo codice tributo che deve appunto essere utilizzato per l’addizionale sulle stock option.
In tal modo, sarà possibile porre in essere il versamento di quella addizionale che è obbligatoria in riferimento ai compensi a titolo di bonus. Tra l’altro, uno spunto fondamentale è quello del Decreto Legge 78 del 2010 (“Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività”): nel dettaglio, l’articolo 33 di questo testo normativo mette in luce come tali compensi siano superiori di ben tre volte rispetto alla parte fissa della retribuzione societaria e vengono pertanto attribuiti a quei lavoratori che svolgono attività dirigenziali nel comparto finanziario, ma anche a coloro che sono titolari di collaborazioni coordinate e continuative nel medesimo settore.
Il codice già menzionato in precedenza è il numero 1684 e dovrà essere tenuto bene a mente dai contribuenti interessati: la denominazione esatta è quella di “Addizionale sui compensi erogati a titolo di bonus e stock option di cui all’articolo 33 del Dl 78 del 2010, versamento in autotassazione” e il suo uso si limita al caso in cui i dipendenti hanno dei datori di lavoro stranieri.