A partire dal 2014 la fatturazione elettronica è entrata a fare parte gradualmente della quotidianità dei professionisti e delle imprese.
Prima di essere introdotta obbligatoriamente nei rapporti tra soggetti privati, la fattura elettronica era stata introdotta negli scambi con la Pubblica Amministrazione, secondo quanto previsto dall’articolo 1, commi da 209 a 214 della legge n. 244/2007.
Sono esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica i soggetti in regime forfettario. Tuttavia, ci potrebbero essere novità ed aggiornamenti nel corso dell’anno 2022.
La fatturazione elettronica è un iter in divenire, con il fine di ottimizzare le attività di controllo e prevenzione contro l’evasione fiscale.
Fatturazione elettronica: chi sono i soggetti obbligati?
La fatturazione elettronica è emessa da una ampia platea di soggetti titolari di posizione IVA. La fatturazione elettronica è obbligatoria per:
– aziende che fatturano alle società quotate in Borsa, in particolare quelle che fanno parte dell’indice FTSE MIB;
– aziende che fatturano alla Pubblica Amministrazione e agli enti pubblici in generale che sono soggetti allo stesso regime;
– aziende e partite IVA che fatturano verso soggetti (anche privati) residenti o stabiliti in Italia;
– aziende e partite IVA che operano con pari grado.
L’obbligo di emissione della fattura elettronica è relativo a tutte le fatture emesse, comprese quelle indirizzati a privati che non hanno partita IVA.
Fatturazione elettronica Partita IVA Forfettaria facoltativa
Per i soggetti titolari di Partita IVA Forfettaria non c’è alcun obbligo di emettere fattura elettronica. Tuttavia, l’adesione alla fatturazione elettronica da parte dei Forfettari è facoltativa ma premiale.
Nel caso in cui i Forfettari emettano solo fatture elettroniche, l’articolo 1, comma 74 della Legge n. 190/2014 prevede la riduzione di un anno del termine di decadenza per gli avvisi di accertamento, che passa quindi da cinque a quattro anni.
Inoltre, tra i benefici derivanti dall’emissione della fattura elettronica ci sono: la semplificazione, la sburocratizzazione, l’addio alla carta, una maggior efficienza nei rapporti commerciali e la riduzione dei costi di gestione.
Fattura elettronica: termini di emissione e conservazione
Per emettere la fattura elettronica si hanno a disposizione 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione, così come previsto dall’articolo 6 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972.
Tra le novità introdotte nella normativa, in occasione dell’introduzione della fattura elettronica, vi é l’aggiunta di una nuova voce che deve essere riportata nel documento fiscale: è necessario anche indicare la “data in cui è stata effettuata la cessione di beni o la prestazione di servizi, ovvero data in cui è corrisposto in tutto o in parte il corrispettivo, sempreché tale data sia diversa dalla data di emissione della fattura”.
Fatturazione elettronica: quali sono le sanzioni previste?
Nel caso in cui vi sia omissione della e-fattura o l’emissione tardiva del documento fiscale, la sanzione irrogata deve essere valutata in relazione ai termini di emissione previsti dalla normativa vigente. Nel caso di violazioni di più obblighi legati alla fatturazione elettronica le sanzioni si applicano una sola volta.
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