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Federalismo secondo Fazio migliorerà la sanità

 Il Consiglio dei ministri approva il maxi-decreto legislativo sul federalismo fiscale, il provvedimento che comprende le nuove disposizioni sulla finanza regionale, provinciale e sui costi standard in sanità. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha riferito, lasciando Palazzo Chigi, che il testo del decreto legislativo unico non è stato modificato rispetto a quello iniziale e che il decreto dovrà essere ora sottoposto alla Conferenza Stato-Regioni e all’esame del Parlamento. Solo dopo questo iter il decreto tornerà in Cdm per l’approvazione definitiva.

La riforma sul federalismo è una rivoluzione che pone l’Italia in una posizione di assoluta eccellenza non solo per i conti, ma anche per la qualità dei servizi sanitari che consentirà di offrire ai cittadini – sostiene il ministro della Salute Ferruccio Fazio, nel corso della conferenza stampa al dicastero dell’Economia -. La riforma introduce non solo virtuosità sul fronte dei conti ma anche qualità, garantendo la massima efficienza dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale. Per la prima volta si guarda alla qualità e non solo all’aspetto economico. E’ un passo decisivo perchè ci aiuterà a superare situazioni che vedono un’Italia a macchia di leopardo nel fornire sanità ai cittadini, con alcune regioni del Sud meno efficienti non solo sui costi ma anche sulla qualità dei servizi. La riforma dovrebbe garantire perequazione non solo economica, ma anche qualitativa.

Intanto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, definisce il passaggio in Consiglio dei ministri dei primi decreti sul federalismo regionale un fatto significativo e importante, e ribadisce la necessità di inserire meccanismi premianti per le Amministrazioni virtuose. Secondo Formigoni il testo si avvale del buon lavoro fatto in settimana tra Governo e Regioni, che lo ha reso molto più coerente con la legge delega n. 42, anche se il presidente, razionalmente, sostiene che prima di questa approvazione in Consiglio dei ministri, sarebbe stato opportuno anche un confronto anche sui costi standard.