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Federalismo fiscale: cosa sarebbe l’Italia senza la Lombardia

 Senza la Lombardia il Paese non esiste“. A dichiararlo è stato l’Assessore all’Industria ed all’Artigianato, nonché vice presidente della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, in merito sia al federalismo fiscale, sia all’imposta sul valore aggiunto per la quale ha sottolineato come sia “giusto che l’Iva resti dove si paga“. Andrea Gibelli che, durante la sedicesima tappa dell’iniziativa denominata “Assessorato itinerante“, ha visitato l’azienda Piberplast, ha messo in risalto come ci siano aree dove l’Iva si paga, ed è giusto che resti sul territorio, ed altre dove invece non solo non ci vogliono sentire, ma dove vedono altresì il federalismo fiscale “come un modo per mantenere la sperequazione dei territori“.

E sul tema del federalismo fiscale è intervenuto nei giorni scorsi anche il Presidente della Regione Veneto Zaia che, in un’intervista radiofonica alla BBC, ha messo in risalto come quello federalista non sia un movimento centrifugo, ma centripeto in quanto fornisce risposte al desiderio di autonomia dei cittadini, salvaguarda la solidarietà, e nello stesso tempo introduce sia principi di equità, sia modelli di responsabilità che lungo la via difficile delle riforme sono imprescindibili.

A livello di Enti Locali, intanto, giovedì scorso l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha reso noto d’aver presentato un documento col quale si è voluto mettere in risalto quali sono i punti critici inerenti proprio l’attuazione del cosiddetto fisco regionale. Nel dettaglio, i Comuni chiedono più certezze in merito alle risorse che con la riforma in senso federalista vengono trasferite alle Regioni ed agli Enti locali. A tenere banco, in particolare, sono le incertezze legate all’istituzione del cosiddetto fondo di riequilibrio; inoltre, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani ha altresì definito come “non rinviabile” l’istituzione della Conferenza permanente della finanza pubblica. Ricordiamo infine come il Decreto sul federalismo fiscale municipale, recentemente approvato dal Governo, prima della sua possibile emanazione dovrà essere presentato alle Camere.