Appena finito il cenone di Natale la Federconsumatori lancia subito l’allarme sull’entità dei rincari che riguarderanno il 2013. Il nuovo anno porterà con se infatti aumenti in moltissimi campi: dalle tariffe autostradali, alle utenze come gas, luce, acqua, bolli auto, servizi bancari e postali e altro ancora.
Alla fine i rincari peseranno sulle famiglie italiane per circa 1490 euro all’anno e gli italiani hanno forse compreso il messaggi: le spese per i saldi di inizio anno si prevedono in diminuzione per circa il 40 per cento rispetto all’anno 2009 (la spesa dovrebbe comunque superare la soglia dei 2,1 miliardi di euro).
L’associazione dei consumatori prevede rincari sui prodotti alimentari (+ 5%, incremento dovuto probabilmente all’aumento dei carburanti), sulle tariffe professionali e sui premi assicurativi (anche qui l’aumento dovrebbe attestarsi intorno al 5 %). Ma la vera batosta sarà comunque data dalla Tares, la nuova imposta sui rifiuti che andrà a sostituire la Tia e la Tarsu. In questo caso il nuovo tributo peserà per 64 euro in più a famiglia, in virtù del fatto che la TAres oltre a coprire il costo dello smaltimento e della gestione dei rifiuti dovrà anche finanziare alcuni servizi indivisibili comunali (come illuminazione pubblica, manutenzione autostradale ed altro). Altri aumenti riguarderanno anche il canone Rai, in aumento di 1,5 euro ed il costo di francobolli ed altri servizi postali.
Alla fine il conto sarà molto salato per le famiglie italiane: più 1490 euro in un solo anno. A pesare come macigni saranno anche gli incrementi di esborsi dovuti all’imu e quelli inerenti l’innalzamento dell’iva, dal 21 al 22 per cento, a partire da luglio 2013.
LA federconsumatori ricorda inoltre che l’andamento delle vendite natalizie ha dimostrato come la famiglie italiane abbiano le tasche vuote e che in assenza di provvedimenti anche i saldi di inizio 2013 saranno molto magri come volume di vendite (in particolare la flessione rispetto al 2009 sarà del 40 % mentre su base annua la contrazione sarà di circa 15 punti percentuali.
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