Riguardo alla messa a punto, alla discussione e all’approvazione finale della Legge Finanziaria 2010, il Governo ed il Parlamento dovrebbero adottare dei provvedimenti in grado di far cambiare marcia al nostro Paese. La necessità di mantenere il rigore contabile, infatti, rischia di mettere l’Italia in una posizione tale da non poter intercettare al meglio la ripresa, o meglio la “ripresina” visto che il rimbalzo del prodotto interno lordo per il prossimo anno sarà lento e graduale. Ne sa qualcosa al riguardo la Confesercenti, la quale, in scia alle difficoltà che le imprese associate hanno dovuto fronteggiare negli ultimi dodici/diciotto mesi, è tornata a ribadire la necessità di tagliare a favore delle PMI il prelievo sull’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) già in sede di approvazione della Finanziaria 2010.
Al riguardo, anche la Cgia di Mestre insiste per un mini-taglio dell’imposta a favore delle imprese con meno di 50 dipendenti; secondo le elaborazioni dell’Associazione degli artigiani mestrina, lo Stato con 500 milioni di euro di minori entrate permetterebbe alle piccole e medie imprese di tirare il fiato potendo portare in deduzione gli interessi passivi dalla base imponibile Irap. Allo stato attuale, la Confesercenti, per voce del suo Presidente, Marco Venturi, ha sostanzialmente bocciato la Finanziaria 2010 giudicandola deludente in virtù del fatto che stecca proprio sui nodi riguardanti l’abbassamento della pressione fiscale sull’Irpef e sull’Irap; la riduzione delle tasse è infatti possibile a patto che si trovi il coraggio di tagliare le spese dove si possono e si devono tagliare, a partire dagli sprechi nella pubblica amministrazione.
Contestualmente, visto che attualmente si stanno definendo gli emendamenti alla manovra finanziaria, l’associazione degli esercenti ha inviato al Parlamento un pacchetto di proposte a sostegno delle piccole e medie imprese, dal credito al contratto di apprendistato e passando per la formazione, alcuni settori del commercio e le imprese dei carburanti.