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Fiscalis: le Entrate di Trieste ospitano un funzionario sloveno

 La vicinanza di Trieste alla Slovenia consente una stretta collaborazione tra il nostro paese e la nazione balcanica: non è un caso, quindi, che il capoluogo friulano, immortalato a più riprese dai romanzi di Italo Svevo, abbia ospitato la Settimana Fiscalis appena conclusa. Volendo essere più precisi, l’iniziativa fiscale in questione è stata messa a punto dalla direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, la quale ha accolto per cinque giorni un funzionario del fisco sloveno. In effetti, Fiscalis altro non è che il progetto dell’Ue volto ad approfondire e sviluppare tematiche a carattere tributario, migliorando al contempo i sistemi di imposizione e rendendo più efficiente la normativa grazie alla cooperazione tra le nazioni. La decisione del Friuli Venezia Giulia di accogliere dei funzionari stranieri risale a qualche anno fa, ma l’intento è rimasto sempre lo stesso, vale a dire il coinvolgimento nelle attività della nostra amministrazione finanziaria.


Come è andata a svilupparsi questa interessante iniziativa? Le visite sono state davvero numerose, anche perché al successo di Fiscalis hanno contribuito diversi altri enti ed istituzioni: si tratta, nello specifico, di quei soggetti che affiancano le stesse Entrate nella lotta all’evasione fiscale e che hanno quindi accettato con entusiasmo di far parte del progetto. Gli incontri hanno riguardato gli uffici della direzione regionale, soprattutto per quel che riguarda quelli che si occupano dei controlli tributari, dell’accertamento, della riscossione e del contenzioso, ma anche la direzione provinciale, l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza triestine sono state protagoniste importanti.

Infine, l’ultima giornata è stata dedicata all’analisi dettagliata e approfondita di argomenti specifici (l’intervento di maggiore prestigio, ovviamente, è stato quello del direttore regionale dell’Agenzia, Paola Muratori), in modo da rendere il quadro della visita ancora più completo e al fine di consentire al funzionario sloveno di comprendere le differenze e i punti di contatto che esistono tra le amministrazioni dei due paesi.