Per la dichiarazione dei redditi precompilata ed il pacchetto di semplificazioni fiscali Renzi ha garantito che verranno discussi nel prossimo Consiglio dei ministri. La volontà del governo è indubbiamente di stringere.
Tecnicamente sarà un decreto legislativo, in attuazione del disegno di legge delega di riforma del fisco che include un articolo ad hoc riservato al tema della semplificazione. Ci sarà l’avvio della rivoluzione per i modelli 730, che a iniziare da giugno 2015 dovrebbero essere spediti precompilati a circa 20 milioni di dipendenti e pensionati. In forma cartacea oppure elettronica, dovranno racchiudere le informazioni che il fisco già conosce del contribuente: retribuzione o pensione, ricavate dal Cud inviato dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale, immobili, ricavati dal catasto, eventuali spese per mutui o ristrutturazioni ed nel caso anche le spese mediche: di una parte c’è traccia nella tessera sanitaria.
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Il contribuente potrà limitarsi ad inserire altri dati necessari per usufruire di altri sconti, ed eventualmente a correggere le informazioni superate o eventuali errori. Uno dei punti fondamentali sarà l’invio del 730, sia nel percorso dall’amministrazione al contribuente sia in quello inverso. L’ideale sarebbe che tutto avesse luogo per via telematica ma ci sarà con molta probabilità una parte degli interessati non in grado di interagire in questo modo. Motivo per cui rimarrà in ogni caso un ruolo per i Caf, i centri di assistenza fiscale gestiti dai sindacati o da altre associazioni di rappresentanza.
La dichiarazione precompilata è fondamentale per il premier Matteo Renzi, che ne ha parlato nelle sue varie campagne elettorali.