Secondo il neo presidente di Confindustria Giorgio Squinzi il fisco ed il credito sarebbero due “zavorre” per la crescita del Paese. Questo è il riassunto del suo intervento di oggi all’assemblea di Sistema Moda Italia a Milano, che si è concluso con
Se vogliamo ritrovare la via della crescita, spiega, «è assolutamente necessaria una riduzione della pressione fiscale su lavoro e imprese, e soprattutto abbiamo bisogno di stabilità e certezza su tutto il complesso delle norme tributarie recuperando anche un rapporto equilibrato tra amministrazione finanziaria e contribuenti
►CONFCOMMERCIO CHIEDE RIDUZIONE PRESSIONE FISCALE
Il discorso non è certo nuovo per gli Italiani, che sono ormai stufi della situazione attuale; invece di agire immediatamente sull’evasione fiscale ai livelli alti (dove il recupero degli illeciti sarebbe stato ingente) il Governo ha attuato immediatamente riforme per aumentare le tasse e le uscite degli italiani, che ora si trovano in difficoltà nel momento in cui vorrebbero investire dei soldi per le attività e per la crescita.
►COME FUNZIONA LA NUOVA IRI SULLE IMPRESE
Nella situazione attuale il costo del lavoro è troppo alto per pensare nuovamente ad una impostazione incentrata sul “posto fisso” e non solo; le condizioni attuali di accesso al credito e di costi sulla produzione legano certi settori impedendo lo sviluppo e la ripresa delle attività a pieno regime.
Il nuovo appello del presidente di Confindustria difficilmente cambierà le cose. Ormai è più di un anno che ci si riferisce alla crescita con i soli discorsi a parole, ma alla realtà dei fatti ne i sindacati ne Confindustria stessa ha fatto proposte concrete, riducendo tutto ad una semplice propaganda fine a se stessa.
Le misure che la Spagna dovrà prendere per garantire la restituzione dei nuovi aiuti (ancora in discussione) saranno invece pienamente orientati alla crescita; è possibile quindi che l’Italia osserverà da vicino l’operato del Governo replicando poi le misure anche nel nostro Paese.